Così Papa Benedetto XVI nel suo discorso per l'udienza con le diocesi marchigiane, nel quarto secolo dalla scomparsa di Ricci, missionario in Cina, uomo di scienze e uomo di fede, del quale è necessario ricordare sia "l'inculturazione cinese dell'annuncio evangelico", sia "la presentazione alla Cina della cultura e della scienza occidentali". Anche se "spesso gli aspetti scientifici hanno riscosso maggiore interesse", non si deve "dimenticare la prospettiva con cui P. Ricci è entrato in rapporto con il mondo e la cultura cinesi: un umanesimo che considera la persona inserita nel suo contesto, ne coltiva i valori morali e spirituali, cogliendo tutto ciò che di positivo si trova nella tradizione cinese e offrendo di arricchirlo con il contributo della cultura occidentale ma, soprattutto, con la sapienza e la verità di Cristo".
In P. Ricci, ha sottolineato il Santo Padre, "scienza, ragione e fede trovano una naturale sintesi", come quando scriveva «Chi conosce il cielo e la terra può provare che Colui che governa il cielo e la terra è assolutamente buono, assolutamente grande e assolutamente uno. Gli ignoranti rigettano il Cielo, ma la scienza che non risale all'Imperatore del Cielo come alla prima causa, non è per niente scienza».
Link SRM, cortesia L'Osservatore Romano