giovedì, gennaio 14, 2010

Quanti ecclesiastici a lezione da Galileo

 
da  L'Osservatore Romano, 13 gennaio 2010


Quanti ecclesiastici a lezione da Galileo

San Giuseppe Calasanzio, gli scolopi e la scuola pensata per tutti
 
di Giancarlo Rocchiccioli,
Responsabile delle Biblioteche E dell'Archivio storico degli scolopi di Firenze

San Giuseppe Calasanzio ha dato inizio alla prima scuola popolare d'Europa, per usare la definizione di Von Pastor, con l'esplicito intento di offrire a tutti uno strumento di promozione umana. Una scuola per tutti deve, per forza di cose, cominciare dai livelli più bassi. San Giuseppe Calasanzio dirà "dai teneri anni".

Di una scuola di livello più alto esistevano molti modelli. Ogni scuola si era data una precisa ratio studiorum, l'ultima in ordine di tempo era quella dei gesuiti. Di una scuola che avesse a cuore quelli che il Calasanzio chiamava "li piccolini" non esisteva una ratio studiorum e ci si doveva affidare all'inventiva dei precettori. Per il contenuto fu facile indicare lo scrivere e il far di conto. I problemi più complessi erano quelli di inventare una didattica per l'età e i contenuti di scuole con classi spesso molto numerose. Il Calasanzio, perfino nelle Costituzioni redatte venticinque anni dopo, eviterà esplicitamente di strutturare una didattica, enunciando solo un principio, "per l'utilità dei discepoli giova molto che tutti i maestri usino un metodo facile, utile e il più possibile breve. Conviene pertanto che fra veramente esperti in questa materia sia scelto il migliore" (Costituzioni, 216). ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

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Conferenza di P. Manuel Carreira, SJ (Universidad Pontificia Comillas, Madrid), per il corso La questione dei miracoli del Master in Scienza e Fede.
 
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