da L'Osservatore Romano, 20 gennaio 2010
La coscienza della sovranità di Dio è fondamento del giudizio etico
La responsabilità dell'intervento umano nell'ordine naturale
di Bruno Forte
Si è svolta a Roma dal 17 al 19 gennaio la riunione della Commissione mista fra la Chiesa cattolica e il Gran rabbinato d'Israele sul tema "Le sfide dell'intervento umano nell'ordine naturale". Pubblichiamo qui di seguito stralci della relazione introduttiva, intitolata "L'insegnamento cattolico su creazione e ambiente", e tenuta dall'arcivescovo di Chieti-Vasto.
La complessità del rapporto fra l'intervento umano e l'ordine naturale pone il problema della distinzione fra ciò che è tecnicamente possibile all'uomo e ciò che gli è eticamente consentito: il mito della neutralità della scienza, fondato sulla soppressione di questa basilare distinzione, si è rivelato distruttivo e alienante proprio nei risvolti etici, sociali ed ecologici dei suoi risultati. La "crisi ecologica" - oggi così intensamente denunciata - consiste precisamente nel turbamento indiscriminato indotto nei ritmi e negli equilibri naturali dalla trasformazione accelerata cui essi sono sottoposti a causa del comportamento umano. Si potrebbe affermare che il nucleo della crisi ambientale stia nella differenza tra i "tempi storici" e i "tempi biologici", nella sfasatura cioè fra i velocissimi tempi della tecnologia e i lentissimi tempi della biologia.
Le conseguenze di questa sfasatura di tempi - di cui l'esempio forse più eclatante è il possibile impiego distruttivo dell'energia nucleare - non sono solo riscontrabili negli effetti devastanti che essa ha sul deterioramento ambientale e sul ricambio energetico, ma anche nelle prospettive che si disegnano per i soggetti storici. Questa lettura della "crisi ecologica" rende ragione anche del suo carattere moderno. In realtà, un approccio "squilibrato" alla natura da parte dell'uomo è sempre esistito: quello che è nuovo e moderno è la dimensione planetaria che esso ha assunto in conseguenza dello sviluppo tecnologico e dell'accelerazione dei tempi di trasformazione ad esso collegati. Mai come negli ultimi due secoli l'uomo ha acquisito tante possibilità di intervento nel cambiamento della realtà: si è così sviluppata una mentalità, caratterizzata dalla pretesa del protagonista umano di esercitare un dominio assoluto sull'ordine della natura. Il conoscere viene inteso come possesso del conosciuto, la ricerca scientifica e l'esercizio della tecnica si risolvono in espressioni della "volontà di potenza" della ragione assoluta. ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)