Di Paolo Centofanti, direttore SRM
Sul giornale Fede e Ragione è possibile reperire le Sentenze
che attengono al surreale licenziamento occorso nel 2005 da parte di Sky
Italia. La Sentenza pubblicata oggi, e che resterà sempre online, è il primo
provvedimento di accoglimento delle mie istanze del Tribunale di Roma, Sentenza
20357 / 2010, emessa dal Giudice del Lavoro il 17 Dicembre 2010. In questi
giorni pubblicheremo gli altri atti giuridici:
la Sentenza della Corte di Appello del 2012 e la definitiva sentenza
della Corte di Cassazione nel 2016, tutte confermative dei miei diritti.
Oltre che dal punto di vista umano, come persona e come
lavoratore, sono un interessante percorso logico giuridico sui principi di
proporzionalità in caso di presunto licenziamento disciplinare, nonché, un
esempio di come la giustizia possa essere effettivamente giusta, e difendere
gli interessi dei lavoratori. A prescindere che mi riguardano, le decisioni
hanno infatti la caratteristica di evidenziare come le facoltà aziendali, in
tema di risoluzione del rapporto di lavoro, trovino limiti costituzionali e legali
laddove siano violati i cogenti diritti del lavoratore, purtroppo sempre più
compressi nell'ultimo decennio.
La vicenda, sia per il soggetto aziendale, sia per la
peculiarità del caso, ha avuto risonanza mediatica, specialistica e non. Devo
però nuovamente rilevare come siano state riportate delle imprecisioni, che
danneggiano paradossalmente la mia reputazione personale e professionale, e che
avrò cura di segnalare e approfondire, tenuto pure conto del tenore delle
statuizioni, in particolare della Corte di legittimità, la Corte di Cassazione
per i non addetti ai lavori.
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