sabato, giugno 20, 2009

Il destino sospeso degli "embrioni sovrannumerari"


Una inchiesta di E'Vita, Avvenire

Quello degli embrioni in sovrannumero, ovvero degli ebrioni fecondati non utilizzati per la fecondazione in vitro (FIV) è una sorta di destino "sospeso", legato alle normative vigenti in ciascun paese, alle mutevoli decisioni politiche, e in primis, alle scelte etiche alla base di entrambe.

E'Vita, di Avvenire, pubblica una inchiesta di Luisella Giovanna Daziano (direttore de Il Giornale di Bioetica), dal titolo "Avranno un nome proprio? Eppure gli embrioni congelati sono figli" .

L'articolo spiega come, "nonostante le espressioni più estreme con cui vengono definiti", tali embrioni siano "figli, che magari non diventeranno mai bambini, neppure adulti, ma che di certo hanno dei genitori, solitamente coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro".

E come hanno rilevato due studi pubblicati da Human Reproduction Advance nel 2009, "i genitori sono i primi a non sapere che cosa fare dei propri embrioni crioconservati, soprattutto in quei Paesi nei quali è consentito produrne un elevato numero 'come scorta per un successivo impianto in utero'."