sabato, marzo 10, 2018

Condividere su Facebook: una falsa contestazione disciplinare, veri rischi, fake news


Paolo Centofanti, direttore SRM - Fede e Ragione

Il caso reale e surreale di un lavoratore. Giorni fa ho pubblicato un primo post sui “rischi” – che possono essere reali sul lavoro, soprattutto in aziende particolarmente punitive e/o in situazioni di mobbing – quando si condivide su gruppi e pagine che possono autorizzarvi o negarvi la condivisione. Condividendo ad esempio domenica, quando siete a casa a riposare e rilassarvi, potrebbero autorizzarvi solo lunedì o in altro giorno della settimana lavorativa, in orario in cui state lavorando. Quello almeno è il giorno e l’orario che mostra Facebook.

Vi lascio quindi immaginare quanto potrebbe essere strumentalizzabile tale caratteristica del social network blu. Soprattutto quando ci sono appunto situazioni già complesse, come ha dimostrato la situazione di un lavoratore, come me sindacalista, non UGL e non dico la sigla per la maggiore privacy possibile, che lavora per una media company, non Sky per cui lavoro – può essere tv, radio, web, giornali – e che ha una sorta di feeling negativo con una addetta o responsabile del personale che, a quanto pare, lo perseguita letteralmente.