domenica, marzo 21, 2010

Se la medicina vuole essere una scienza esatta


 
da  L'Osservatore Romano, 18 marzo 2010
 
 
Se la medicina vuole essere una scienza esatta

Per un approccio umanistico alla cura della persona

Pubblichiamo la premessa e parte dell'ultimo capitolo del libro Per una medicina umanistica. Apologia di una medicina che curi i malati come persone (Torino, Lindau, 2010, pagine 97, euro 12).

di Giorgio Israel

Gli sviluppi recenti delle scienze biomediche e, in particolare, il crescente peso assunto dalla genetica, stanno determinando un cambiamento profondo dei connotati della professione medica. L'approccio diagnostico tradizionale lascia sempre più il posto alla determinazione dello stato del malato per via analitica, e ora anche per via di test genetici.
 
Ciò ha come conseguenza il fatto che il rapporto intersoggettivo e personale tra medico e paziente assume un ruolo sempre meno importante. In linea di tendenza lo stato del paziente potrà essere diagnosticato a distanza, senza che il medico neanche veda il suo volto e ascolti la sua voce. In parte, questo è già realtà.
Un'altra conseguenza non meno rilevante è un radicale cambiamento della figura del medico. Non soltanto per il paziente egli diventa "il" medico, figura astratta e impersonale e non più "un" particolare medico. Egli diventa qualcosa di diverso anche per sé stesso:  sempre di più uno specialista ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

Il segno e il segnato

 
 
da  L'Osservatore Romano, 19 marzo 2010


Il segno e il segnato

Di fronte alla Sindone
 
Il 19 marzo si svolge a Genova, presso l'Oratorio San Filippo un incontro, coordinato da Sandra Isetta, su "L'uomo della Sindone. Il volto e il corpo di Cristo" a cui partecipano, oltre l'autore dell'articolo che pubblichiamo, Lucetta Scaraffia e Timothy Verdon.


di Giuseppe Ghiberti

Nei giorni fra il 25 e il 28 maggio 1898, durante l'ostensione che doveva ricordare le nozze di Vittorio Emanuele (iii) di Savoia con Elena di Montenegro, l'avvocato Secondo Pia scattò nel duomo del capoluogo piemontese le prime fotografie della Sindone di Torino. Al momento dello sviluppo delle lastre Pia si rese conto che sul negativo fotografico che gli stava davanti l'immagine aveva carattere positivo, mentre sull'originale sindonico e sul positivo fotografico essa aveva carattere negativo. La scoperta suscitò emozione fortissima a cui fece seguito uno slancio di iniziative molteplici e mai più interrotte nel campo della ricerca scientifica. Si fa coincidere con quella data l'origine della "sindonologia".

Le nuove prospettive di ricerca scientifica ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

I 35 anni dell'Istituto Internazionale Jacques Maritain

 
 
da  L'Osservatore Romano, 18 marzo 2010
 
 
I 35 anni dell'Istituto Internazionale Jacques Maritain

Con la presentazione del volume di Jean-Dominique Durand, Un laboratorio per la democrazia. L'Istituto Internazionale Jacques Maritain 1974-2008 (Bologna, Il Mulino, 2009, pagine 341, euro 26) si sono aperte a Roma quattro giornate di studio - dal 17 al 20 marzo - per celebrare i 35 anni di vita dell'Istituto. L'iniziativa si svolge con il concorso dell'Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, del Centre culturel Saint-Louis de France, del Consiglio regionale del Lazio e della Fondazione Roma.
 
Sorto per ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

L'amore vede dove la ragione non vede più

 
da  L'Osservatore Romano, 18 marzo 2010
 
 
L'amore vede dove la ragione non vede più
All'udienza generale il Pontefice torna sulla teologia di san Bonaventura
"L'amore si estende oltre la ragione, vede più, entra più profondamente nel mistero di Dio". Lo ha detto il Papa all'udienza generale di mercoledì 17 marzo, in piazza San Pietro, tornando a parlare della teologia di san Bonaventura da Bagnoregio.

Cari fratelli e sorelle,
questa mattina, continuando la riflessione di mercoledì scorso, vorrei approfondire con voi altri aspetti della dottrina di san Bonaventura da Bagnoregio. Egli è un eminente teologo, che merita di essere messo accanto ad un altro grandissimo pensatore, suo contemporaneo, san Tommaso d'Aquino. Entrambi hanno scrutato i misteri della Rivelazione, valorizzando le risorse della ragione umana, in quel fecondo dialogo tra fede e ragione che caratterizza il Medioevo cristiano, facendone un'epoca di grande vivacità intellettuale, oltre che di fede e di rinnovamento ecclesiale, spesso non sufficientemente evidenziata.
 
Altre analogie li accomunano:  sia Bonaventura, francescano, sia Tommaso, domenicano, appartenevano agli Ordini Mendicanti che, con la loro freschezza spirituale, come ho ricordato in precedenti catechesi, rinnovarono, nel secolo xiii, la Chiesa intera e attirarono tanti seguaci. Tutti e due servirono la Chiesa con diligenza, con passione e con amore, al punto che furono invitati a partecipare al Concilio Ecumenico di Lione nel 1274, lo stesso anno in cui morirono:  Tommaso mentre si recava a Lione, Bonaventura durante lo svolgimento del medesimo Concilio. Anche in Piazza San Pietro le statue dei due Santi sono parallele, collocate proprio all'inizio del Colonnato partendo dalla facciata della Basilica Vaticana:  una nel Braccio di sinistra e l'altra nel Braccio di destra.
 
Nonostante tutti questi aspetti, possiamo cogliere nei due grandi Santi due diversi approcci alla ricerca filosofica e teologica, che mostrano l'originalità e la profondità di pensiero ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)