Il Pontefice ha ricordato a Verona i rischi di un razionalismo neoilluminista: "Viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra diventato superfluo, anzi estraneo. In stretto rapporto con tutto questo, ha luogo una radicale riduzione dell'uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non realmente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro animale".
Il Pontefice ha però rassicurato sulla possibilità di "un mondo più umano e più giusto", a condizione di anteporre "le esigenze di giustizia agli interessi personali, o di una categoria sociale, o anche di uno Stato"
Link nel titolo ad articolo sull'argomento di Mario Pendinelli, apparso sull'Osservatore Romano e ripubblicato da Zenit:
“Il neo-illuminismo è una sub cultura sconfitta”