sabato, marzo 27, 2010

Quando l'illuminismo diventa chiacchiera da bar


da  L'Osservatore Romano, 22-23 marzo 2010
 

Quando l'illuminismo diventa chiacchiera da bar

Atteggiamenti anticristiani

Pubblichiamo l'editoriale apparso sul "Corriere della Sera" del 21 marzo 2010. L'autore è professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Istituto Italiano di Scienze Umane.

di Ernesto Galli della Loggia

Sempre più di frequente il discorso pubblico delle società occidentali mostra un atteggiamento sprezzante, quando non apertamente ostile, verso il Cristianesimo. All'indifferenza e alla lontananza che fino a qualche anno fa erano la regola, a una secolarizzazione per così dire silenziosa, vanno progressivamente sostituendosi un'irrisione impaziente, un'aperta aggressività che non è più solo appannaggio di ristrette cerchie di colti, come invece avveniva un tempo.
 
Il bersaglio vero e maggiore è nella sostanza l'idea cristiana nel suo complesso, come dicevo, ma naturalmente, non foss'altro che per ragioni numeriche e di rappresentanza simbolica, sono poi quasi sempre il cattolicesimo e la sua Chiesa a essere presi in special modo di mira. Dappertutto, ma, come è ovvio, in Italia più che altrove.   ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

La natura è un libro scritto da Dio

da  L'Osservatore Romano, 25 marzo 2010
 

La natura è un libro scritto da Dio

La catechesi di Benedetto XVI all'udienza generale dedicata a sant'Alberto Magno
 
Tra scienza e fede non c'è opposizione ma amicizia. Lo ha ribadito Benedetto XVI all'udienza generale di mercoledì mattina, 24 marzo, presentando ai fedeli in piazza San Pietro la figura di sant'Alberto Magno.

Cari fratelli e sorelle,

uno dei più grandi maestri della teologia medioevale è sant'Alberto Magno. Il titolo di "grande" (magnus), con il quale egli è passato alla storia, indica la vastità e la profondità della sua dottrina, che egli associò alla santità della vita. Ma già i suoi contemporanei non esitavano ad attribuirgli titoli eccellenti; un suo discepolo, Ulrico di Strasburgo, lo definì "stupore e miracolo della nostra epoca".

Nacque in Germania all'inizio del XIII secolo, e ancora molto giovane si recò in Italia, a Padova, sede di una delle più famose università del Medioevo. Si dedicò allo studio delle cosiddette "arti liberali":  grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, geometria, astronomia e musica, cioè della cultura generale, manifestando quel tipico interesse per le scienze naturali, che sarebbe diventato ben presto il campo prediletto della sua specializzazione.  ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)