Scritto da Paolo Centofanti, Direttore SRM
Lunedì 14 Ottobre 2013 21:12
Era il 13 ottobre del 1988, quando il cardinale Anastasio Alberto Ballestrero, custode della Sindone, annunciò al mondo in una conferenza stampa i risultati delle datazioni al radiocarbonio, che la collocavano in un periodo tra il 1260 e il 1390, per di più coerente con le prime testimonianze storicamente documentate sul Sacro Telo, nel 1353; analisi che furono poi pubblicate su Nature dopo alcuni mesi, e che fecero molto discutere, fino ai dubbi sollevati più recentemente anche da parti di scienziati sicuramente super partes: sia per i limiti delle metodiche utilizzate in quegli anni, sia per le probabili contaminazioni dovute alla storia stessa della Sindone, compresi gli incendi ai quali era scampata nei secoli, pur uscendone comunque danneggiata, e i successivi rammendi; così, oggi sulle datazioni al radiocarbonio pochi rivendicherebbero assoluta certezza, mentre aumentano e si fanno sempre più complesse le possibili ipotesi sulla formazione dell'immagine, alcune delle quali, negli ultimi anni, si basano spesso su eventi fisici eccezionali, tali da appartenere, teoricamente, alla sfera dei miracoli, o comunque di fatti scientificamente non spiegabili nelle cause. ... leggi tutto, SRM