da L'Osservatore Romano, 7-8 gennaio 2010
Anche i numeri hanno una materia. Parola di Aristotele
I molteplici significati di un termine fondamentale nella storia del pensiero filosofico
Anche i numeri hanno una materia. Parola di Aristotele
I molteplici significati di un termine fondamentale nella storia del pensiero filosofico
Pubblichiamo stralci di una delle relazioni presentate nell'ambito del colloquio internazionale di filosofia intitolato "Materia" in corso a Roma a Villa Mirafiori e organizzato dalle università di Roma La Sapienza e di Verona.
di Enrico Berti
Il glorioso Index aristotelicus di Hermann Bonitz (1870) riporta una decina di passi per quanto riguarda il significato comune del termine hùle ("materia"). Il significato è quello noto a tutti, cioè legno, o materia delle piante, sia terrestri che acquatiche, e quindi anche sterpi, ramoscelli, e più in generale boschi. La prevalenza di passi derivanti dalle opere biologiche conferma che si tratta di materia organica. Quanto al significato tecnico (artis vocabulum) di "materia" in generale, Bonitz dichiara che il primo a introdurlo nella letteratura greca è stato proprio Aristotele, citando al riguardo le ricerche di Waitz (1844) e Engel (1850). A questo proposito, però, va ricordato che lo stesso Aristotele non rivendica alcun primato nella scoperta del concetto di "materia", ma lo attribuisce a quasi tutti i filosofi a lui precedenti in particolare a Platone, anche se ha da ridire sul modo in cui specialmente quest'ultimo lo ha inteso. Ciò rientra nella nota tendenza di Aristotele a trovare conferme delle proprie teorie nel pensiero dei suoi predecessori, attribuendo loro concetti che in realtà sono stati formulati con chiarezza per la prima volta da lui, salvo poi criticare gli stessi predecessori perché non avrebbero formulato tali concetti correttamente, cioè allo stesso modo in cui li ha concepiti lui.
La teoria per la quale Aristotele cerca una conferma nel pensiero dei predecessori è soprattutto la dottrina delle quattro cause, di ciascuna delle quali egli ricostruisce la scoperta nel primo libro della Metafisica, ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)
di Enrico Berti
Il glorioso Index aristotelicus di Hermann Bonitz (1870) riporta una decina di passi per quanto riguarda il significato comune del termine hùle ("materia"). Il significato è quello noto a tutti, cioè legno, o materia delle piante, sia terrestri che acquatiche, e quindi anche sterpi, ramoscelli, e più in generale boschi. La prevalenza di passi derivanti dalle opere biologiche conferma che si tratta di materia organica. Quanto al significato tecnico (artis vocabulum) di "materia" in generale, Bonitz dichiara che il primo a introdurlo nella letteratura greca è stato proprio Aristotele, citando al riguardo le ricerche di Waitz (1844) e Engel (1850). A questo proposito, però, va ricordato che lo stesso Aristotele non rivendica alcun primato nella scoperta del concetto di "materia", ma lo attribuisce a quasi tutti i filosofi a lui precedenti in particolare a Platone, anche se ha da ridire sul modo in cui specialmente quest'ultimo lo ha inteso. Ciò rientra nella nota tendenza di Aristotele a trovare conferme delle proprie teorie nel pensiero dei suoi predecessori, attribuendo loro concetti che in realtà sono stati formulati con chiarezza per la prima volta da lui, salvo poi criticare gli stessi predecessori perché non avrebbero formulato tali concetti correttamente, cioè allo stesso modo in cui li ha concepiti lui.
La teoria per la quale Aristotele cerca una conferma nel pensiero dei predecessori è soprattutto la dottrina delle quattro cause, di ciascuna delle quali egli ricostruisce la scoperta nel primo libro della Metafisica, ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)