mercoledì, settembre 06, 2006

La superstizione avrebbe basi genetiche ...

Secondo uno studio del Prof. Bruce Hood, professore di psicologia sperimentale all'Universita' di Bristol, la superstizione sarebbe geneticamente "programmata" negli esseri umani, ed avrebbe un effetto antistress, pemettendo di risolvere conflitti piscologici e situazionali, collegandoli alla sfera dell'irrazionale.

Questa scoperta spiegherebbe, sempre secondo il professore, la credulità delle persone nei confronti dell'irrazionale, e la grande diffusione della religione e di credenze magiche.

Evitando valutazioni tecnico/scientifiche, che non ci competono, ci permettiamo però di rilevare più banalmente come sia ormai scientificamente dimostrato di quanta parte dei comportamenti siano dovuti all'educazione ed all'influenza ambientale, in particolare quindi proprio per comportamenti non razionali, come la violenza, la predisposizione a delinquere, patologie di disagio sociale, etc. e quindi non capiamo perchè la superstizione dovrebbe sfuggire a queste caratteristiche.

Se può essere comprensibile capire l'esistenza innata, nell'uomo, di un istinto alla sopravvivenza e quindi alla violenza, ad esempio, resta invece difficile capire quale sia l'utilità evolutiva, sociale, o semplicemente di preservazione dell'esistenza, di un presunto istinto che porterebbe a credere nell'irrazionale, e quindi semmai a creare maggiori difficoltà, se non proprio pericoli, per l'esistenza dell'essere umano.

Basti pensare ai riti di sacrifici umani, o a tutte le superstizione che, nella storia e nell'antropologia umana, hanno indotto esseri umani a distruggerne altri o ad autodistruggersi, per semplici superstizioni.

L'altra osservazione, è che non accettiamo l'equiparazione di religione e superstizione, tra creazionismo ed irrazionalità.

E' naturale che l'uomo nei tempi antichi abbia tentato di spiegare ciò che non riusciva a comprendere, creando ad esempio miti di dei che giustificavano semplici fenomeni fisici.

Nella nostra epoca, però, la religione e la fede in Dio non sono una spiegazione alternativa per ciò che è inspiegabile.

Al contrario, da millenni l'uomo investiga la realtà fisica e le sue leggi, e più si progredisce in questo studio, più appare evidente come l'universo, in tutti i suoi aspetti, non possa essere frutto del caso, creato dal nulla, senza una teleologia ordinata ed intelligente.

Più la scienza progredisce, più ci costringe a pensare alla necessità di una volontà e di una intelligenza superiore, la sola che possa spiegare modalità e finalità evolutive.

Un'ultima osservazione, che si potrebbe prospettare allo stesso prof. Hood, è che ormai la Chiesa stessa sta dimostrando forse di essere più intellettualmente e scientificamente progredita e con meno preconcetti (non hanno un fondamento psicologico simile alla superstizione ?) rispetto a certi scienziati dogmaticamente laicisti e dogmaticamente antireligiosi.