Così il Santo Padre nel proprio discorso nella giornata odierna, venerdì 12 maggio 2017, ai partecipanti all’incontro su astronomia e cosmologia Buchi Neri, Onde Gravitazionali e Singolarità dello Spazio – Tempo. Promosso dalla Specola Vaticana nella propria sede a Castel Gandolfo da lunedì 8 maggio, l’incontro era dedicato a Georges Lemaitre: considerato il padre della teoria del big bang, fisico, astronomo e sacerdote, è una figura a dir poco emblematica del possibile equilibrio tra religione e scienza.
“I temi sui quali vi siete confrontati in questi giorni”, ha dichiarato Papa Francesco – “sono di particolare interesse per la Chiesa, perché riguardano questioni che interpellano in profondità la nostra coscienza: questioni quali l’inizio dell’universo e la sua successiva evoluzione, la struttura profonda dello spazio e del tempo, solo per citarne alcune”. Il pontefice ha sottolineato la “particolare rilevanza” di tali fondamentali questioni “per la scienza, la filosofia, la teologia e anche per la vita spirituale” perché rappresentano le domande fondamentali che si pongono scienziati e persone comuni, credenti e non. Allo stesso tempo, tali questioni “rappresentano una arena in cui queste diverse discipline si sono incontrate e talvolta scontrate”, come più volte avvenuto nella storia.
Papa Francesco ha anche voluto ricordare l’importanza scientifica, filosofia e religiosa della figura di “Monsignor Georges Lemaitre, nella sua duplice veste di sacerdote cattolico e di cosmologo”.