Paolo Centofanti, direttore SRM
Era il 31 ottobre del 1992, quando Papa Giovanni Paolo II, nel suo discorso ai partecipanti all’Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, ammetteva pubblicamente gli errori compiuti nel caso dello scienziato toscano, e ne spiegava la ragione.
“Se la cultura contemporanea – affermava l’allora Pontefice – è segnata da una tendenza allo scientismo, l’orizzonte culturale dell’epoca di Galileo era unitario e recava l’impronta di una formazione filosofica particolare. Questo carattere unitario della cultura, che è in sé positivo e auspicabile ancor oggi, fu una delle cause della condanna di Galilei”.