lunedì, maggio 17, 2010

Il matematico eterodosso che sfidò la storia

 
da  L'Osservatore Romano, 16 maggio 2010
 
 
Il matematico eterodosso che sfidò la storia

In ricordo di Imre Toth

di Luca M. Possati

Può la matematica, scienza all'apparenza così fredda e statica, salvare la vita di una persona? Può la filosofia rendere ragione dell'esistenza di un uomo fino a redimerlo dall'abisso della prigionia e della persecuzione? Sì. Possono farlo. La vita di Imre Toth sta lì a dimostrarlo. Simbolo di un tipo d'intellettuale ormai scomparso, il filosofo romeno concepì le sue idee migliori sulla matematica non euclidea mentre era detenuto e condannato a morte. Come Ludwig Wittgenstein, che sui campi di battaglia della prima guerra mondiale scrisse il Tractatus, o come Paul Ricoeur, che durante la prigionia in Pomerania elaborò le linee essenziali della sua filosofia della volontà. Imre Toth era uno di loro:  uomini salvati dalla creatività del pensiero. Uomini in cui la filosofia tornava alla sua antica vocazione:  essere un modo di vivere.  ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)