da L'Osservatore Romano, 16 maggio 2010
Il matematico eterodosso che sfidò la storia
In ricordo di Imre Toth
di Luca M. Possati
Può la matematica, scienza all'apparenza così fredda e statica, salvare la vita di una persona? Può la filosofia rendere ragione dell'esistenza di un uomo fino a redimerlo dall'abisso della prigionia e della persecuzione? Sì. Possono farlo. La vita di Imre Toth sta lì a dimostrarlo. Simbolo di un tipo d'intellettuale ormai scomparso, il filosofo romeno concepì le sue idee migliori sulla matematica non euclidea mentre era detenuto e condannato a morte. Come Ludwig Wittgenstein, che sui campi di battaglia della prima guerra mondiale scrisse il Tractatus, o come Paul Ricoeur, che durante la prigionia in Pomerania elaborò le linee essenziali della sua filosofia della volontà. Imre Toth era uno di loro: uomini salvati dalla creatività del pensiero. Uomini in cui la filosofia tornava alla sua antica vocazione: essere un modo di vivere. ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)
In ricordo di Imre Toth
di Luca M. Possati
Può la matematica, scienza all'apparenza così fredda e statica, salvare la vita di una persona? Può la filosofia rendere ragione dell'esistenza di un uomo fino a redimerlo dall'abisso della prigionia e della persecuzione? Sì. Possono farlo. La vita di Imre Toth sta lì a dimostrarlo. Simbolo di un tipo d'intellettuale ormai scomparso, il filosofo romeno concepì le sue idee migliori sulla matematica non euclidea mentre era detenuto e condannato a morte. Come Ludwig Wittgenstein, che sui campi di battaglia della prima guerra mondiale scrisse il Tractatus, o come Paul Ricoeur, che durante la prigionia in Pomerania elaborò le linee essenziali della sua filosofia della volontà. Imre Toth era uno di loro: uomini salvati dalla creatività del pensiero. Uomini in cui la filosofia tornava alla sua antica vocazione: essere un modo di vivere. ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)