venerdì, aprile 13, 2007

SRM intervista P. Enrique Losada ss.cc.

Abbiamo intervistato P. Enrique Losada ss.cc., Superiore Generale della Congregazione dei Sacri Cuori dal 1994 al 2006, Professore e Direttore di Collegi Cattolici, sull'influenza dei media nei confronti del ruolo dell'educatore, dei giovani, e della loro comprensione di scienza e religione, e del loro rapporto reciproco.
Pubblichiamo l'intervista in due parti, sul blog e sul sito SRM.

Come pensa che la diffusione dei media abbia cambiato il ruolo degli educatori ?

Il ruolo dell'educatore nella società è sempre stato un ruolo delicato e complesso.
E' necessario essere molto attenti al soggetto dell'educazione, che è lo studente, alla sua famiglia, ai suoi amici, ai suoi rapporti.
E' evidente che i media hanno aperto un orizzonte culturale e sociale, in cui si muove lo studente, tale che, se l'educatore non è cosciente di esso, non avrà la capacità di poter avere in alcun modo ascendente sopra lo scolaro.
Si, effettivamente il ruolo dell'educatore è stato molto condizionato dai media. Molte volte i media stessi sono divenuti educatori della società.
Effettivamente sono loro ad essere capaci di trasmettere maggiori dati e informazioni, pensiamo ad Internet. La capacità di informare per mezzo della rete è infinitamente superiore alla capacità di informare della scuola privata.
Però allo stesso tempo è necessario dire che i media stanno rivisitando il ruolo del “formatore”, e non solo dell'informatore. Si, la trasmissione dei valori, del senso delle cose e della vita, ogni volta raggiunge più i giovani attraverso i media.
Perciò la figura dell'educatore è stata molto condizionata, tanto dal punto di vista del docente, come dal punto di vista dell'educazione nel suo senso più profondo : “ex-ducere”, condurre, orientare.
Voglio dire che noi educatori siamo chiamati a studiare, analizzare, riflettere e dibattere molto sopra questi temi, che sono di tanta importanza per l'educazione e in definitiva per l'essere umano del futuro.


Quale pensa che sia la comprensione da parte dei giovani delle tematiche di Scienza e Fede, del rapporto tra Scienza e Religione ?
I giovani che frequentano le scuole pubbliche non trovano facilmente un ambito in cui sia presente la formazione religiosa e non solo la informazione religiosa; credo che per loro la giusta valutazione tra scienza e fede può risultare più difficile.
Da ciò deriva) che il ruolo della famiglia, della parrocchia, dei gruppi cristiani di appartenenza debba essere attento a questa limitazione. Nelle scuole cattoliche confessionali certamente l'influsso della “mentalità dominante” è ugualmente presente, però può essere più contrastato e allo stesso modo si conta su più mezzi per completare l'informazione con la formazione religiosa.
Per questo credo che la comprensione della relazione tra la religione e la scienza, nei giovani che frequentano questo tipo di scuole, può essere più armonizzata