venerdì, aprile 02, 2010

Sindone e secolarizzazione

 
da  L'Osservatore Romano, 31 marzo 2010


Sindone e secolarizzazione

Una mostra sul volto e sul corpo di Cristo
di Lucetta Scaraffia

Fra pochi giorni avrà inizio a Torino l'ostensione della Sindone, accompagnata questa volta da una mostra - che si inaugura il 31 marzo presso la Reggia di Venaria per iniziativa di Imago Veritatis - sul volto e il corpo di Cristo. I due avvenimenti insistono su due aspetti fondanti della religione cristiana:  la realtà storica dell'esistenza di Gesù e il suo essere incarnazione di Dio, e quindi anche sua immagine.

Ripensare a queste due realtà oggi ha un senso speciale:  esse costituiscono di fatto una risposta a quelli che si possono considerare gli effetti culturali più dannosi e pervasivi della secolarizzazione, cioè il tentativo di cancellare l'esistenza storica di Gesù - l'avvenimento straordinario di un Dio che si fa uomo - e, di conseguenza, lo statuto privilegiato della natura umana rispetto alle altre realtà naturali.  ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

La lezione di una lunga passeggiata

 
da  L'Osservatore Romano, 26 marzo 2010
 

La lezione di una lunga passeggiata

Un inedito sull'educazione

Nel 1910 giovane docente dell'Accademia teologica di Mosca, Florenskij iniziò un corso di lezioni sulla storia della filosofia. Quando le diede alle stampe, nel 1917, vi premise una breve introduzione metodologica, dove, esponendo la sua originale didattica, metteva in gioco i principi fondamentali del suo modo di concepire l'insegnamento. Queste brevi pagine, spesso citate ma fino a oggi inedite in italiano, saranno pubblicate nel prossimo numero della rivista "La Nuova Europa" che quest'anno compie cinquant'anni di attività, nell'articolo "Lezione e lectio", che riportiamo integralmente.


di Pavel Florenskij

Benché pòiema significhi esattamente "creazione", dovremmo rimanere giustamente perplessi se ci si mettesse a chiamare indifferentemente "poema" qualsiasi creazione. Ma c'è un genere particolare di opera letteraria che ha perso qualsiasi specificazione, al punto che la sua natura finisce per identificarsi col significato etimologico del suo nome. Si tratta appunto della lezione. Giustamente lectio significa lettura.
 
Ma attaccandosi a questo appiglio linguistico, capita spesso che si applichi il nome "lezione" a qualsivoglia opera letteraria, dissertazione scientifica, articolo di rivista o appendice di giornale, purché venga letta (o pronunciata) davanti a un pubblico; così facendo non si tiene però conto del fatto che, sebbene il nome lezione derivi da lectio, le due cose non sono affatto uguali. Sono concetti subordinati:  da un lato non necessariamente una lectio è una lezione, e dall'altro non necessariamente una lezione dev'essere letta davanti a degli uditori, ossia essere una lectio, perché le lezioni possono venire alla luce anche direttamente in forma stampata.  .... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)