giovedì, gennaio 07, 2010

Il Foglio: Come si evolve bene la creazione - 2


da  Il Foglio 29 dicembre 2009


Ci convertiremo al darwinismo quando ce ne daranno prova scientifica, almeno una

"I creazionisti […] non possono sostenere che il racconto biblico sia provato scientificamente, emulando così gli evoluzionisti dogmatici che credono che la loro teoria sia scientificamente provata". Nel cuore del proprio ponderoso libro, "Charles Darwin oltre le colonne d'Ercole. Protagonisti, fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini e sull'evoluzione" (Gribaudi, Milano 2009), lo afferma Mihael Georgiev. Nato a Sofia, Georgiev ha lasciato la Bulgaria nel 1971 e, dopo aver studiato negli Stati Uniti, si è accasato in Italia. Laureato in Medicina e chirurgia alla Sapienza di Roma, dal 2006 è membro del Centro di malattie vascolari dell'Università di Ferrara.

Autore di testi medici e scientifici, dal 2002 è vicepresidente dell'Associazione italiana studi sulle origini (www.origini.info). Il bello però è che, personalmente parlando, Georgiev creazionista lo è davvero, giacché prende sul serio quella fede che definisce l'Altissimo "creatore del cielo e della terra". Ma, al tempo. Georgiev non è un "concordista". ... leggi tutto, SRM

Il Foglio: Come si evolve bene la creazione - 1


da  Il Foglio 29 dicembre 2009


Altro che Galileo. La nuova frontiera dentro la chiesa è la vertenza su Darwin

Negli ultimi giorni del 2009, Anno internazionale dell'astronomia (che celebra le prime osservazioni celesti di Galileo Galilei) e secondo centenario della nascita di Charles Darwin (che scrisse "L'origine delle specie" giusto centocinquant'anni fa), anche i teologi si ritrovano per parlare di evoluzione. Un tema su cui i cattolici sono divisi tra una maggioranza che accetta la vulgata e una minoranza che si proclama creazionista contro l'evoluzionismo imperante.

E' di questi giorni il ritorno di fiamma di una polemica che ha come protagonista il vicepresidente del Cnr, Roberto de Mattei, reo di aver organizzato nel febbraio scorso un convegno molto critico sull'evoluzionismo i cui atti sono appena stati pubblicati dall'editore Cantagalli. Il matematico Piergiorgio Odifreddi, custode del darwinismo più dogmatico, lo ha attaccato a testa bassa. Da parte sua, il magistero ecclesiastico alterna solenni incontri ecumenici con gli scienziati a prese di distanza argomentate.

La querelle tra evoluzionisti e creazionisti è molto vivace. Ma chissà che all'Associazione teologica italiana (Ati), nei suoi tre giorni di studio romani (ieri il primo), ... leggi tutto, SRM

2012 ? Non è mica la fine del mondo


da  L'Osservatore Romano, 6 gennaio 2010
 
 

2012 ? Non è mica la fine del mondo 

A colloquio con l'astronomo gesuita Guy Consolmagno sulle interpretazioni della stella di Betlemme e sulle predizioni del futuro
di Gianluca Biccini

Faremo la stessa fine dei dinosauri? Forse sì. Ma tranquilli, non nel 2012. Perciò nessun credito a "improbabili pronostici" o "previsioni" del futuro già stigmatizzati da Benedetto XVI. La rassicurazione arriva da fratel Guy Consolmagno, astronomo della Specola Vaticana, che di transiti celesti se ne intende, eccome. Il viso incorniciato da capelli e barba d'altri tempi, questo gesuita statunitense unisce il rigore dello studioso a uno spiccato senso della notizia - ci ha confidato che da giovane provò a fare il giornalista - e alla fede salda dei discepoli di Ignazio di Loyola. Da lui una lezione ai profeti di sventura che in tempi di crisi fanno affari d'oro: il colossal 2012 sbanca al botteghino e i nefasti pronostici attribuiti al calendario degli incolpevoli maya hanno riacceso i riflettori sul tema della fine del mondo. Lo abbiamo raggiunto a Tucson, dove ha trascorso le giornate natalizie tra l'università dell'Arizona e l'osservatorio sul Monte Graham, con l'avveniristico telescopio vaticano a tecnologia avanzata. ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

Problemi tecnici Sito web SRM risolti

Si sono verificati, dal 5 al 6 gennaio, alcuni malfunzionamenti sul sito web SRM, per motivi tecnici dovuti presumibilmente a disservizi del provider.
 
I problemi sembrano attualmente risolti, ce ne scusiamo e vi ringraziamo per la vostra pazienza.
 
Restiamo disponibili per segnalazioni, informazioni o chiarimenti.

Paolo Centofanti,
Direttore SRM - Science and Religion in Media

La pace si costruisce anche rispettando l'ambiente

da  L'Osservatore Romano, 2-3 gennaio 2010


La pace si costruisce anche rispettando l'ambiente
Alla messa del 1° gennaio 2010 il Papa ha invitato a guardare ai volti sofferenti dei bambini vittime di guerre, fame e malattie

Dalla tenerezza del Bambino Gesù che guarda a Maria, alla sofferenza che segna il volto dei bambini violentati nel mondo da guerre, fame, malattie, degrado ambientale, all'invito a deporre le armi per costruire la pace. Sono i principali temi di riflessione proposti da Benedetto XVI nell'omelia della messa celebrata venerdì 1° gennaio 2010, solennità della Madre di Dio, nella basilica di San Pietro, in occasione della Giornata mondiale della pace.

Venerati Fratelli,
illustri Signori e Signore,
cari fratelli e sorelle!
Nel primo giorno del nuovo anno abbiamo la gioia e la grazia di celebrare la Santissima Madre di Dio e, al tempo stesso, la Giornata Mondiale della Pace. In entrambe le ricorrenze celebriamo Cristo, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine e nostra vera pace!  ...

... Il mio Messaggio per l'odierna XLIII Giornata Mondiale della Pace:  "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato", si pone all'interno della prospettiva del volto di Dio e dei volti umani. Possiamo, infatti, affermare che l'uomo è capace di rispettare le creature nella misura in cui porta nel proprio spirito un senso pieno della vita, altrimenti sarà portato a disprezzare se stesso e ciò che lo circonda, a non avere rispetto dell'ambiente in cui vive, del creato. Chi sa riconoscere nel cosmo i riflessi del volto invisibile del Creatore, è portato ad avere maggiore amore per le creature, maggiore sensibilità per il loro valore simbolico. Specialmente il Libro dei Salmi è ricco di testimonianze di questo modo propriamente umano di relazionarsi con la natura:  con il cielo, il mare, i monti, le colline, i fiumi, gli animali... "Quante sono le tue opere, Signore! - esclama il Salmista - / Le hai fatte tutte con saggezza; / la terra è piena delle tue creature" (Sal 104/103, 24).

In particolare, la prospettiva del "volto" invita a soffermarsi su quella che, anche in questo Messaggio, ho chiamato "ecologia umana". Vi è infatti un nesso strettissimo tra il rispetto dell'uomo e la salvaguardia del creato. leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

Da cristiani nei moderni areopaghi


da  L'Osservatore Romano, 4-5 gennaio 2010
 
Da cristiani nei moderni areopaghi

Riflessioni per l'Anno sacerdotale

di Mario Pangallo

Non è facile trovare un criterio unitario di lettura dell'odierna situazione culturale, vista la diversità di culture, di filosofie, di correnti di pensiero sociale e politico, di costumi. E questa difficoltà potrebbe far nascere l'idea che la cultura sia così pluralistica e frammentata, da rendere impossibile un discorso veritativo universale.

Non si può negare, tuttavia, che le filosofie del XX secolo abbiano avuto un ruolo importante nell'evidenziare i limiti insuperabili e in molti casi anche le contraddizioni delle filosofie ottocentesche, al punto che è ormai invalso l'uso di parlare di "naufragio delle ideologie". Inoltre, va ascritto a merito di quel secolo l'aver saputo valorizzare le categorie moderne di "soggetto", di "coscienza", di "storicità", all'interno di una sensibilità culturale attenta ai problemi dell'esistenza umana e all'eterno tema della libertà dell'uomo di fronte al male e all'assoluto, liberandosi dai pregiudizi e dai dogmi delle filosofie sistematiche del secolo precedente. Non pochi sono soddisfatti dell'opera di demolizione teoretica operata nel XX secolo nei confronti della "modernità", e parlano dell'epoca presente come di un'epoca "post-moderna". Altri, invece, ritengono che siamo ancora nella piena modernità, giunta alle sue logiche conclusioni. Altri ancora, soprattutto in ambito religioso, ritengono che il vuoto d'ideali lasciato dal crollo delle ideologie possa essere colmato dalla ripresa del sentimento religioso e in questo senso vedono nell'epoca presente un'opportunità unica sotto il profilo culturale.

Tutte queste posizioni presentano aspetti di verità. Tuttavia, non bisogna sottovalutare il fatto che, in conseguenza delle illusioni prodotte dalle ideologie immanentiste, si sono creati rilevanti ostacoli culturali nella società odierna, ostacoli che si oppongono a un'efficace evangelizzazione, e che fortemente persistono, nonostante siano tramontati i sistemi teorici che li hanno generati. ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

L'età della meraviglia


da  L'Osservatore Romano, 4-5 gennaio 2010


L'età della meraviglia

Il rapporto tra creazione artistica e scoperte all'epoca di Cook, Blake e Byron

di Giulia Galeotti

Il senso di meraviglia, un profondo stupore:  queste le parole chiave dell'ultimo saggio di Richard Holmes, The Age of Wonder (Harper Press paperback, 2008), che indaga, come spiega il sottotitolo, il modo in cui il Romanticismo scoprì la bellezza e il terrore della scienza (anche se, in realtà, il saggio va un po' oltre). Per solito, siamo usi credere che il Romanticismo come movimento culturale sia stato ostile alla scienza. Pensiamo vi sia una sostanziale incompatibilità tra i due ambiti, non fosse altro che per gli opposti caratteri dominanti, la soggettività dell'uno e l'oggettività dell'altra. Forse, però, le cose non stanno proprio così. O almeno questo tenta di dimostrare l'autore del saggio, che trova appunto nel concetto di wonder l'atteggiamento che accomunò i due movimenti.

Occupandosi specificatamente del caso inglese, Holmes analizza i 60 anni tra il 1770 e il 1830, l'Age of Wonder appunto, che fu da un lato l'età romantica (aperta da poeti come Blake, Wordsworth e Coleridge e chiusa da Shelley, Keats e Byron), e dall'altro la seconda rivoluzione scientifica, come la definì, non a caso per primo, proprio il poeta Coleridge nelle sue Philosophical Lectures del 1819.

La tesi di Richard Holmes è che l'interrelazione tra scienza e romanticismo ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)