Una decisione che ha sollevato da una parte numerosi consensi, soprattutto da parte di insegnanti, genitori e studenti di fede religiosa, e dall'altra molte critiche, soprattutto da parte di chi teme che si possa delegittimare le basi stesse dell'insegnamento delle teorie evolutive.
Una logica, questa, quasi da “enclave” intellettuale, e che per anni, non solo ha limitato lo spirito critico degli studenti, ma escludendo la possibilità di riflettere su ipotesi alternative, ha anche di fatto contribuito a rendere apparentemente difficile o impossibile il dialogo tra fede e scienza sull'evoluzione.
Uno delle ragioni alla base di questa decisione, che potrebbe essere presa da esempio anche in altri stati, è proprio la volontà di “promuovere capacità di pensiero critico”.
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Una logica, questa, quasi da “enclave” intellettuale, e che per anni, non solo ha limitato lo spirito critico degli studenti, ma escludendo la possibilità di riflettere su ipotesi alternative, ha anche di fatto contribuito a rendere apparentemente difficile o impossibile il dialogo tra fede e scienza sull'evoluzione.
Uno delle ragioni alla base di questa decisione, che potrebbe essere presa da esempio anche in altri stati, è proprio la volontà di “promuovere capacità di pensiero critico”.
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