giovedì, settembre 03, 2009

Tutela dell'ambiente per lo sviluppo umano integrale


da  L'Osservatore Romano, 27 agosto 2009
 

Il Papa chiede alla comunità internazionale un'azione congiunta per contrastare inquinamento e miseria


Un appello alla comunità internazionale e ai singoli Governi perché si impegnino a "convertire l'attuale modello di sviluppo globale verso una più grande e condivisa assunzione di responsabilità nei confronti del creato" è stato lanciato dal Papa durante l'udienza generale di mercoledì 26 agosto, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.

Cari fratelli e sorelle!

Ci avviciniamo ormai alla fine del mese di agosto, che per molti significa la conclusione delle vacanze estive. Mentre si torna alle attività quotidiane, come non ringraziare Iddio per il dono prezioso del creato, di cui è possibile godere, e non solo durante il periodo delle ferie! I differenti fenomeni di degrado ambientale e le calamità naturali, che purtroppo non raramente la cronaca registra, ci richiamano l'urgenza del rispetto dovuto alla natura, recuperando e valorizzando, nella vita di ogni giorno, un corretto rapporto con l'ambiente. Verso questi temi, che suscitano la giusta preoccupazione delle Autorità e della pubblica opinione, si va sviluppando una nuova sensibilità, che si esprime nel moltiplicarsi di incontri anche a livello internazionale.

La terra è dono prezioso del Creatore, il quale ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, dandoci così i segnali orientativi a cui attenerci come amministratori della sua creazione. È proprio a partire da questa consapevolezza, che la Chiesa considera le questioni legate all'ambiente e alla sua salvaguardia intimamente connesse con il tema dello sviluppo umano integrale. A tali questioni ho fatto più volte riferimento nella mia ultima Enciclica Caritas in veritate, richiamando "l'urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà" (n. 49) non solo nei rapporti tra i Paesi, ma anche tra i singoli uomini, poiché l'ambiente naturale è dato da Dio per tutti, e il suo uso comporta una nostra personale responsabilità verso l'intera umanità, in particolare verso i poveri e le generazioni future (cfr. ivi, 48). Avvertendo la comune responsabilità per il creato (cfr. ivi, 51), la Chiesa non solo è impegnata a promuovere la difesa della terra, dell'acqua e dell'aria, donate dal Creatore a tutti, ma soprattutto si adopera per proteggere l'uomo contro la distruzione di se stesso. Infatti, "quando l'"ecologia umana" è rispettata dentro la società, anche l'ecologia ambientale ne trae beneficio" (ibid.).   ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)