giovedì, gennaio 10, 2008

Prossimi Eventi. Master in Scienza e Fede

“Il Pontificio Consiglio della Cultura e il dialogo scienza-fede”


Conferenza di Mons. Melchor Sánchez de Toca y Alameda (Pontificio Consiglio della Cultura), per il corso Scienza e religione: storia dei rapporti recenti tra scienza e fede (Don Paul Haffner e collaboratori).


15 gennaio 2008, dalle 15.30 alle 17.00

Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Aula Masters





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“Dall'Atomo all'Uomo: determinismo, diversità, complessità"

Conferenza del Prof. Vincenzo Balzani (Professore di Chimica all'Università di Bologna)


Martedì 15 gennaio 2008, dalle ore 17.10 alle ore 18.40


Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Aula Masters


“There Is a God”.

Antony Flew, Roy Abraham Varghese

La “conversione” di Antony Flew



Con “There Is a God” il libro appena pubblicato negli Stati Uniti per Harper Collins, Antony Flew, il filosofo della scienza autore di “God and Philosophy” (1966) e in passato conosciuto come il più importante esponente dell'ateismo, completa la propria “conversione”.

Già nel 2004 si era definito come “ex ateo”, dichiarando di aver perso le proprie certezze nella non esistenza di Dio.

La spinta determinante era venuta dalla lettura di due libri, “L'Universo Sapiente” (Il Saggiatore), di Gerald Schroeder (ebreo) e “The Wonder of the World”, del giornalista cattolico Roy Abraham Varghese.

E proprio con Varghese Flews ha scritto il libro, in cui spiega il percorso umano e intellettuale che lo ha portato a credere in Dio.

Perchè la sua nuova fede, spiega, non è nata da voci interiori o esperienze mistiche, ma, come lui stesso ha dichiarato in una intervista a
To The Source, “è stata la stessa evidenza che mi ha condotto a questa conclusione”, ovvero ad “essere un deista”, che crede “che Dio è una persona ma non un soggetto con cui si può avere una discussione. È l’essere eterno, il Creatore dell’universo. Accetto il Dio di Aristotele”.

Due sono stati gli elementi principali alla base della sue conclusioni: la “crescente empatia verso lo sguardo di Einstein e altri noti scienziati secondo i quali ci deve essere stata un’Intelligenza dietro la complessità integrata dell’universo fisico”, e il suo “sguardo personale che ha integrato questa medesima complessità”.

Per Flew, che critica Richard Dawkins e gli altri epigoni dell'ateismo militante, in particolare il tentativo di Dawkins di giustificare le origini della vita come semplice frutto casuale di una “occasione fortunata”, in realtà “l’origine della vita e la riproduzione non possono essere semplicemente spiegate da un punto di vista biologico, nonostante i numerosi tentativi che sono stati fatti in questo senso”, e “mentre facciamo sempre più scoperte sulla ricchezza e l’intelligenza della vita, pare sempre meno plausibile che un brodo chimico abbia potuto generare in maniera magica il codice genetico”.

Le origini “delle leggi della natura e della vita, nonché quelle dell’universo, portano chiaramente verso una Sorgente intelligente”.

PC

Fonti: Avvenire, 6 dicembre 2007 -
To The Source

Nuovo sito web SRM

Come avevamo anticipato, abbiamo realizzato e pubblicato la nuova versione base del sito web SRM – Science and Religion in Media.

Il sito, in fase di completo aggiornamento, oltre ad essere più semplice e di più immediata lettura, avrà a breve funzioni di ricerca sui blog, le news e all'interno del sito stesso, ed è stato modificato graficamente.

Indirizzo (www.srmedia.org) e contatti restano invariati, mentre i blogs a breve saranno aggiornati ed integrati all'interno del sito, strutturati come News SRM.

Nei prossimi giorni invieremo un messaggio con le indicazioni delle modifiche attuate e della struttura del sito.

Vi preghiamo di inviarci eventuali segnalazioni, commenti o suggerimenti all'indirizzo direttore@srmedia.org, oppure info@srmedia.org.


P. Rafael Pascual
Dean of School of Philosophy, and Director of Science and Faith Diploma Program

Paolo Centofanti
Direttore SRM - Master in Scienza e Fede

L'Universo in espansione accelerata mette in discussione la tradizionale teoria del Big Bang

Luigi dell'Aglio intervista William Shea.

In base alla teoria di Newton sulla gravitazione universale, spiega Shea, titolare della Cattedra Galileiana di Storia della Scienza all'Università di Padova, e membro dell'Accademia Reale delle Scienze di Stoccolma (il comitato che assegna i Premi Nobel), dopo il Big Bang, l'espansione dell'universo “avrebbe dovuto attenuarsi”. Invece è stato verificato che “il processo di espansione è sempre più veloce”.

Anche per l'evoluzione termica dell'universo, che dovrebbe “raffreddarsi, lentamente e progressivamente”, le teorie tradizionali contrastano con le oservazioni concrete: “notiamo un cambiamento nello spettro – sottolinea Shea - continuamente confermato dalle osservazioni fatte dai satelliti che girano attorno alla Terra”. E un “altro mistero” è il fatto che la materia sia distribuita nell'Universo “in modo relativamente uniforme, i corpi celesti addensati sono pochissimi; e invece, secondo la teoria newtoniana, per via della reciproca attrazione dei corpi, l'addensamento della materia dovrebbe risultare molto maggiore”.

Varie le teorie che tentano di spiegare tali fenomeni, tra cui quelle dell'americano Alan Guth, di Stephen Hawking con la cosmologia quantistica , della teoria delle “bolle” e del multiverso (pluralità di universi).

“Oggi – spiega Shea - alcuni pensano che esistano molti universi o' bolle', e una di queste 'bolle' sarebbe il nostro Universo. I vari universi si troverebbero l'uno accanto all'altro, ma non potrebbero comunicare fra loro e sarebbero governati da leggi fisiche diverse».

Tra le incertezze, ci troviamo comunque in “un momento di grande impegno per la cosmologia” e in “una fase di passaggio molto affascinante” ed “appassionante soprattutto per i credenti: come diceva Galileo, leggere il libro della natura è come entrare nel disegno del Creatore”.

Nell'intervista Shea ha poi parlato del dialogo tra scienza e fede: “la scienza – ha affermato - non può ignorare la dimensione spirituale del mondo e dell'uomo. E, d'altro canto, i credenti hanno il dovere di studiare la scienza”.

“Parlare di Galileo - ha proseguito Shea, che ha recentemente pubblicato 'Galileo in Rome' e 'Galileo observed', è quindi - attualissimo. Il suo caso può insegnarci a prevenire le incomprensioni”.

Nei giorni scorsi Shea aveva anche confermato l'autenticità del ritratto dello scienziato, opera di Ottavio Leoni.
PC
Da Avvenire del 23 dicembre 2007

Link Euresis