Sabato scorso, visitando la Pontificia Università Lateranense, per l’inizio del nuovo anno accademico, Papa Benedetto XVI, ricordando il mito di Icaro, ha sottolineato i rischi di una cultura ed una scienza che abbiano come unico obiettivo il progresso, dimenticando di salvaguardare l'uomo, la sua dignità di essere umano, il suo vero bene: “Lasciarsi prendere dal gusto della scoperta senza salvaguardare i criteri che vengono da una visione più profonda farebbe cadere facilmente nel dramma di cui parlava il mito antico: il giovane Icaro, preso dal gusto del volo verso la libertà assoluta e incurante dei richiami del vecchio padre Dedalo, si avvicina sempre di più al sole, dimenticando che le ali con cui si è alzato verso il cielo sono di cera. La caduta rovinosa e la morte sono lo scotto che egli paga a questa sua illusione”
Il Pontefice ha ricordato come "il contesto contemporaneo sembra dare il primato a un’intelligenza artificiale che diventa sempre più succube della tecnica sperimentale e dimentica in questo modo che ogni scienza deve pur sempre salvaguardare l’uomo e promuovere la sua tensione verso il bene autentico".
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