venerdì, luglio 03, 2009

Tornare sulla Luna (per restarci a lungo)

da  L'Osservatore Romano,  02 luglio 2009


A quarant'anni dal primo sbarco riprendono le missioni di esplorazione del satellite

Tornare sulla Luna (per restarci a lungo)
di Maria Maggi


L'uomo torna sulla Luna. A quarant'anni dal primo sbarco lunare, avvenuto il 20 luglio 1969, si sta programmando la realizzazione di un avamposto umano sul satellite. Nei giorni scorsi, anzi, sono già arrivate nei pressi della Luna le due sonde lanciate dalla Nasa per studiare questa possibilità. Si tratta del Lunar reconnaissance orbiter (Lro) e del Lunar crater observation and sensing satellite (Lcross). 

La prima si è disposta su un'orbita polare, a un'altezza di cinquanta chilometri dalla superficie, la distanza più ravvicinata mai raggiunta in una missione attorno alla Luna. Per almeno un anno raccoglierà informazioni utili per future esplorazioni umane. Con i suoi strumenti, spazzolando la superficie con una capacità di rilevare particolari di un metro, produrrà la più dettagliata topografia tridimensionale del satellite e segnalerà le zone migliori per un allunaggio. Il suo radar, inoltre, potrà penetrare anche gli strati superficiali del suolo valutando l'eventuale presenza di ghiaccio. Raccoglierà dati anche sulle risorse sulle quali i futuri astronauti potranno contare e studierà gli effetti della radiazione cosmica nell'ambiente lunare a cui saranno esposti, impiegando un materiale speciale in grado di simulare il tessuto umano.    ... leggi tutto, SRM  (cortesia L'Osservatore Romano)

Un Galileo cattolico e ottimista

da  L'Osservatore Romano,  02 luglio 2009


Nuova edizione dei documenti del processo


Un Galileo cattolico e ottimista


di Francesco Beretta*


Quando Galileo fabbricò il suo primo telescopio, nell'estate del 1609, volgendo verso il cielo stellato uno strumento ottico inventato in Olanda, e fece quelle scoperte che lo renderanno celebre in Europa, non immaginava certo che si sarebbe trovato a Roma, un quarto di secolo dopo, in ginocchio, davanti ai cardinali del Tribunale dell'Inquisizione, per abiurare la dottrina di Copernico.

Con la pubblicazione del Sidereus Nuncius, nel marzo del 1610, e la nomina a "primario matematico e filosofo" del granduca di Toscana cominciava una lunga battaglia fatta di dispute, lettere e libri che monsignor Sergio Pagano ricostruisce nei suoi tratti essenziali nella recente sua fatica galileiana e soprattutto nell'ampia introduzione che precede la nuova edizione dei documenti del processo da lui curata:  I documenti vaticani del processo di Galileo Galilei (1611-1741) (Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 2009, pagine 550, 16 tavole fuori testo, "Collectanea Archivi Vaticani", 69).

L'introduzione - che si fonda sui principali contributi della recente storiografia - propone una rilettura dei grandi testi galileiani, dalla Lettera a Cristina di Lorena, al Saggiatore, al Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, che conduce il lettore al cuore della questione copernicana.  ... leggi tutto, SRM  (cortesia L'Osservatore Romano)