venerdì, luglio 03, 2009

Un Galileo cattolico e ottimista

da  L'Osservatore Romano,  02 luglio 2009


Nuova edizione dei documenti del processo


Un Galileo cattolico e ottimista


di Francesco Beretta*


Quando Galileo fabbricò il suo primo telescopio, nell'estate del 1609, volgendo verso il cielo stellato uno strumento ottico inventato in Olanda, e fece quelle scoperte che lo renderanno celebre in Europa, non immaginava certo che si sarebbe trovato a Roma, un quarto di secolo dopo, in ginocchio, davanti ai cardinali del Tribunale dell'Inquisizione, per abiurare la dottrina di Copernico.

Con la pubblicazione del Sidereus Nuncius, nel marzo del 1610, e la nomina a "primario matematico e filosofo" del granduca di Toscana cominciava una lunga battaglia fatta di dispute, lettere e libri che monsignor Sergio Pagano ricostruisce nei suoi tratti essenziali nella recente sua fatica galileiana e soprattutto nell'ampia introduzione che precede la nuova edizione dei documenti del processo da lui curata:  I documenti vaticani del processo di Galileo Galilei (1611-1741) (Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 2009, pagine 550, 16 tavole fuori testo, "Collectanea Archivi Vaticani", 69).

L'introduzione - che si fonda sui principali contributi della recente storiografia - propone una rilettura dei grandi testi galileiani, dalla Lettera a Cristina di Lorena, al Saggiatore, al Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, che conduce il lettore al cuore della questione copernicana.  ... leggi tutto, SRM  (cortesia L'Osservatore Romano)