domenica, novembre 29, 2009

Quando la scienza è un albero rigoglioso

da  L'Osservatore Romano, 23-24 novembre 2009


Quando la scienza è un albero rigoglioso

Si celebrano in Spagna i settant'anni del Consejo Superior de Investigaciones Científicas


di Alfonso V. Carrascosa

Il prossimo 24 novembre ricorrono i settant'anni della creazione del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Csic), Consiglio Superiore di Ricerche Scientifiche, il più importante organismo pubblico di ricerca spagnolo. Formato da quasi tremila ricercatori e presente in tutte le autonomie, si dedica alla ricerca multidisciplinare sia nelle scienze umane e sociali sia nelle scienze sperimentali. Nel Csic si sono istituzionalizzate la professione di scienziato in Spagna e nuove discipline scientifiche come l'ecologia, la microbiologia, la biologia molecolare, e così via. Il suo fondatore, parlamentare della Seconda Repubblica, professore liceale e membro della Asociación Católica de Propagandistas - movimento ecclesiale fondato dal gesuita Angel Ayala nel 1908 -  José Ibáñez-Martín, discepolo del grande umanista spagnolo Menéndez Pelayo, nel suo decreto di fondazione diceva che la principale funzione dell'organismo era "la restaurazione della classica e cristiana unità delle scienze distrutta nel XVIII secolo".

A tale proposito Benedetto XVI dice nella Caritas in veritate, riferendosi agli ambiti del sapere umano, che "le discipline (devono) collaborare mediante una interdisciplinarità ordinata. La carità non esclude il sapere, anzi lo richiede, lo promuove e lo anima dall'interno", e che "le valutazioni morali e la ricerca scientifica devono crescere insieme e (...) la carità deve animarle in un tutto armonico interdisciplinare", concludendo che "l'eccessiva settorialità del sapere, la chiusura delle scienze umane alla metafisica, le difficoltà di dialogo tra le scienze e la teologia sono di danno non solo allo sviluppo del sapere, ma anche allo sviluppo dei popoli".

La prima riunione plenaria del Csic, ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

Dna compatibile tra evoluzionismo e religione


da  L'Osservatore Romano, 25 novembre 2009


Dna compatibile tra evoluzionismo e religione

Un convegno internazionale a Firenze per chiarire alcuni equivoci storici



di Evandro Agazzi, Presidente della Académie internationale de philosophie des sciences

Volge ormai al termine questo 2009 contrassegnato da due anniversari "rotondi" ed entrambi significativi per una ripresa delle discussioni sui rapporti fra scienza moderna e religione:  i 400 anni dalle prime scoperte astronomiche di Galileo (1609) e i 200 anni dalla nascita di Darwin (1809), che coincidono anche con i 150 anni dalla pubblicazione della sua opera fondamentale, L'origine delle specie (1859). A dire il vero, il 1609 non ha proprio nulla a che fare con il caso Galileo, i cui momenti storici salienti furono il primo processo del 1616 e il secondo (con condanna) del 1633, e le stesse prime osservazioni astronomiche del 1609 furono solo l'inizio di una serie che culminò l'anno dopo con la pubblicazione del Sidereus nuncius, opera nella quale si profila l'attacco alla cosmologia tolemaica.
 
Ma anche considerando gli anniversari darwiniani non si può fare a meno di notare ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

Quando l'ominide si è accorto di esserci


da  L'Osservatore Romano, 26 novembre 2009


Quando l'ominide si è accorto di esserci

Teologia ed evoluzionismo

Pubblichiamo alcuni stralci della prolusione tenuta il 25 novembre per l'apertura dell'anno accademico della Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna.

di Fiorenzo Facchini

La problematica sull'uomo riguarda non tanto l'epoca della comparsa delle prime forme umane, quanto la differenza tra animale e uomo. Si deve ammettere che il momento più alto della ominizzazione si è avuto quando l'ominide è stato arricchito dallo spirito che ne ha fatto un essere capace di pensare, di guardare a un altro ominide, pure elevato dallo spirito, come a un tu, quando l'ominide ha avuto coscienza di sé, si è accorto di esserci, quando ha incominciato ad agire liberamente, quando, potremmo anche aggiungere, ha percepito la presenza di Dio.

Un concetto che potrebbe essere tenuto presente è quello di emergenza. Ma l'emergenza dell'essere umano in forza dello spirito, trascende il piano biologico, non può paragonarsi ad altri eventi emergenti nell'ordine dei fattori naturali.

Del resto anche nel processo dell'animazione di ogni essere umano ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)