Una nuova tecnica, permette di prelevare cellule staminali, ad una ad una, direttamente dall'embrione, senza danneggiarlo, prelevendo uno degli otto blastomeri in cui si suddivide l'embrione al secondo giorno, e facendo poi crescere le celle in coltura.
Anche se potrebbe sembrare un progresso rispetto alle tecniche attuali, di distruzione dell'embrione per trasformarlo in una piccola "fabbrica" di cellule staminali, tale metodologia è inaccettabile perchè prevede la fertilizzazione in vitro e il successivo impianto nell'utero materno e perchè viola 'l'inviolabilita' assoluta dell'embrione' , chiesta dalla Chiesa.
Anche se potrebbe sembrare un progresso rispetto alle tecniche attuali, di distruzione dell'embrione per trasformarlo in una piccola "fabbrica" di cellule staminali, tale metodologia è inaccettabile perchè prevede la fertilizzazione in vitro e il successivo impianto nell'utero materno e perchè viola 'l'inviolabilita' assoluta dell'embrione' , chiesta dalla Chiesa.
Suscita poi forti perplessità sia per il possibile futuro sviluppo del feto (anche se gli scienziati affermano che tale tecnica viene utilizzata da anni per la diagnosi di eventuali patologie congenite, e che dagli embrioni impiantati sono cresciuti bambini perfettamente sani) sia perchè, vista precocità e caratteristiche dell'intervento, solo al secondo giorno e prelevando uno dei blastomeri, appare troppo simile ad una clonazione.
E' comunque, a rischio di diventare noiosi nel ripeterlo, una ulteriore conferma di quanto sia necessario (ed utile) attendere qualche tempo, prima di effettuare scelte terapeutiche o di ricerca contrarie all'etica ed alla morale della maggior parte dei cittadini, come del resto gli stessi esiti del recente referendum sulla procreazione assistita hanno dimostrato.
La ricerca e la tecnologia stanno procedendo rapidamente, dimostrando continuamente quanto sacrificare embrioni per produrre cellule staminali sia non solo non etico, ma anche poco utile, dovuto probabilmente più a motivi di opportunità economica che non scientifici o terapeutici.
Fonte: ANSA (v. link nel titolo)