Pochi giorni prima della settimana di studi dedicata all'astrobiologia, P. José Gabriel Funes ha tenuto la Lectio inauguralis del Master in Scienza e Fede dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, nell'ambito del corso "Scienza e religione", diretto da Don Paul Haffner (cf. Newsletter 119).
Nella prima parte della conferenza, dedicata ai dati scientifici, il Direttore della Specola Vaticana ha parlato della formazione stelle e dei pianeti, delle galassie e dell'Universo; ha spiegato le caratteristiche dei corpi celesti, ma anche il lavoro dell'astronomo, e la necessità per lo scienziato di "meravigliarsi", seguendo ciò che scriveva Newton:
"Io mi vedo come un fanciullo che gioca sulla riva del mare, e di tanto in tanto si diverte a scoprire un ciottolo più levigato o una conchiglia più bella del consueto, mentre davanti a me si stende inesplorato l'immenso oceano della verità"
Un oceano che non si può solamente analizzare e quantificare, ma al quale è anche necessario "dare un senso", perché "nella nostra relazione con il mondo", ci muoviamo sempre su due linee di ricerca: "la ricerca di intellegibilità e la ricerca di significato".
La prima, spiega P. Funes è "ricerca della migliore spiegazione", ovvero "ricerca scientifica".
La seconda è "ricerca di significato dell'esistenza umana", ed è la "ricerca esistenziale, o filosofica".
Perché se la scienza può dirci che il Big Bang "è la migliore spiegazione possibile, dal momento che dimostra i dati scientifici in modo semplice", ... leggi tutto, SRM