Connie Yates, mamma del bimbo britannico, parlando al telefono con il presidente dell’associazione Mitocon, che si occupa di malattie mitocondriali, si è giustamente dichiarata molto preoccupata e spaventata dall’ipotesi che, nonostante gli appelli e la mobilitazione internazionale, i medici potrebbero teoricamente staccare a breve i macchinari che tengono in vita suo figlio.
Questo mentre sembra possano esserci invece buone possibilità di evitarlo, ad esempio trasferendo il piccolo Charlie in Italia, a Roma, nell’Ospedale Bambin Gesù, che aveva dichiarato la propria disponibilità a aiutare lui e la sua famiglia.