da L'Osservatore Romano, 10 giugno 2010
Se si flirta con l'eugenetica
Handicap e clima culturale
di Carlo Bellieni
Una forte protesta si è levata in Italia alla notizia che la regione Veneto aveva proposto di escludere dall'accesso al trapianto di organi le persone con grave handicap mentale. La reazione, sulla base delle informazioni disponibili, era corretta, ma la Regione ha prontamente fatto chiarezza: nessuno in Italia, e tantomeno in Veneto, viene discriminato per l'accesso alla salute. Questo rasserena: se qualcuno volesse usare un criterio selettivo di accesso al diritto alla salute, non sulla base dell'utilità per il paziente, ma sulla base di quale paziente lo "merita", si creerebbe una discriminazione inaccettabile.
Detto questo, fa riflettere la reazione di stupore che ha seguito la notizia: strano, dato che purtroppo in occidente la discriminazione genetica è un fatto quotidiano, e nella pratica accettato. Oggi, non viviamo forse in una civiltà che si permette di non far nascere i bambini concepiti perché portatori di handicap? E non viviamo in un mondo che non sa che farsene nemmeno del disabile già nato?
Nel 1984 negli Stati Uniti un bambino down ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)