da L'Osservatore Romano, 7-8 giugno 2010
Dal Dna un flash sul passato
La biologia molecolare applicata ai fossili per studiare il percorso della specie umana
di Fiorenzo Facchini
I fossili sono il linguaggio della evoluzione della vita. Ci offrono qualche flash sulle forme di vita del passato. Ogni volta che un nuovo fossile viene scoperto si cerca di vedere in quale posizione si collochi nel cespuglio di specie del passato e quali connessioni possa avere con quelle viventi. Alle testimonianze dei fossili si sono aggiunte negli ultimi anni quelle della biologia molecolare.
I fossili sono il linguaggio della evoluzione della vita. Ci offrono qualche flash sulle forme di vita del passato. Ogni volta che un nuovo fossile viene scoperto si cerca di vedere in quale posizione si collochi nel cespuglio di specie del passato e quali connessioni possa avere con quelle viventi. Alle testimonianze dei fossili si sono aggiunte negli ultimi anni quelle della biologia molecolare.
Fino a non molto tempo fa la biologia molecolare si basava sui polimorfismi genetici, sui cromosomi e sul Dna per ricostruire le parentele dell'uomo con i Primati viventi e i tempi di separazione delle diverse linee evolutive. Da poco più di una decina di anni viene studiato il Dna antico, estratto da ossa umane preistoriche. Un problema che si pone in queste analisi - sempre che il Dna sia ancora presente e non abbia subito degradazioni - è la possibile contaminazione del campione per cause esterne fra cui la manipolazione del personale che vi lavora. Con le necessarie precauzioni le analisi possono fornire informazioni di grande interesse per riconoscere affinità e differenze e le possibili connessioni tra reperti umani di epoche differenti. Il Dna antico finora studiato ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)