Alla luce delle  scoperte più recenti di fossili di ominidi, Mons. Facchini traccia su Agorà di  Avvenire una sintesi dell'attuale stato delle scoperte scientifiche in ambito  paleontologico e paleo-antropologico. Spiega anche come sia errato definire  alcuni fossili recentemente scoperti "come anelli di congiunzione", e quanto sia  questa "una espressione impropria, da abbandonare", proprio "perché l'evoluzione  non è stata lineare", ma avrebbe avuto delle discontinuità ancora non  spiegabili.
 Molti altri punti sono poi da verificare, come l'ipotesi di un "antenato comune" che "potrebbe riferirsi all'Homo antecessor, formatosi nella discendenza di Homo ergaster o erectus africano e migrato in Eurasia molto anticamente", forse "un milione di anni fa", e del quale "però non abbiamo documentazione".
Anche la presunta differenziazione di Neandertaliani e Uomo moderno potrebbe non essere tale, considerando ad esempio le "ricerche sul Dna nucleare pubblicate nei giorni scorsi", le quali "depongono per la interfecondità tra Neandertaliani e moderni e quindi per una medesima specie, come suggeriscono gli studi paleoantropologici".
Così, Facchini avvisa di evitare "facili semplificazioni nel parlare di specie nell'umanità preistorica, specialmente per popolazioni che potevano comunicare facilmente fra loro".
Link SRM, cortesia Avvenire,  Agorà 
 
 
