da L'Osservatore Romano, 25-26 gennaio 2010
La ragione lavora senza garanzie
Da Cartesio a Kant i limiti del pensiero razionale
Dall'ultimo numero della rivista "Vita e Pensiero" pubblichiamo la parte finale di un articolo del professore di Diritto e Filosofia presso la Northwestern University di Evanstone (Illinois, Usa) nella traduzione di Lorenzo Fazzini e Roberto Presilla.
di Charles Taylor
Vorrei parlare della "sola ragione": la ragione spogliata di ogni informazione proveniente dalla fede o dalla rivelazione. Prendo l'espressione dal famoso libro di Kant, La religione entro i limiti della sola ragione, dove è molto chiaro che cosa intende: non ho altre fonti non rivelate, intendo definire la religione in termini puramente razionali. In fin dei conti questo è stato uno dei grandi sogni dell'Illuminismo, e resta ancora forte.
Mettiamo insieme i tre fili conduttori, le tre fonti della sola ragione: l'autonomia della ragione definita da Cartesio; il modello della scienza naturale come modello per la vita umana; infine l'idea di entrare in un mondo illuminato dove vediamo il senso del nostro ordine sociale, e solo di quello. Questi tre aspetti ci fanno credere che la sola ragione sia in grado di risolvere tutti i problemi e allo stesso tempo che questo risultato si possa raggiungere perché ci siamo liberati di altre fonti che davano risposte molto differenti a queste domande.
Ovviamente le cose non stanno così: anche accettando l'idea di base ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)