L'Istituto Veritatis Splendor e il Centro Culturale Enrico Manfredini hanno organizzato presso l'Università di Bologna l'evento "Benedetto XVI e La Sapienza. Una lezione da non perdere", un incontro con il Cardinale Carlo Caffarra, Giorgio Israel, Pier Ugo Calzolari e Monsignor Lino Goriup.
Un modo per parlare di cultura, di laicità, di fede e ragione, di tolleranza e dialogo interculturale e interreligioso, partendo dalla mancata lectio magistralis del Pontefice alla “Sapienza”.
Per il Cardinale Caffarra, Arcivescovo di Bologna e Presidente dell'Istituto Veritatis Splendor (fondato dal Cardinale Giacomo Biffi), che ha inviato un messaggio, non potendo essere presente per sopraggiunti impegni, nel costante richiamo di Papa Benedetto XVI all'uso della ragione, c'è “l'incontro di temi teoretici e di preoccupazione pastorale”, l'invito a cercare la verità e il senso dell'esistenza umana e del creato. Le stesse “difficoltà di questa ricerca - ha spiegato - sono al contempo segno della grandezza e della miseria umana”.
Il Cardinale ha anche esortato i giovani presenti a mettere in pratica l'esempio di Dante: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”
Pier Ugo Calzolari, Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, ha sottolineato il valore ma anche i limiti della scienza, in particolare quando, come nel caso delle opposizioni alla lectio e alla visita del Pontefice alla Sapienza, scambia per autonomia culturale il rifiuto il dialogo; un atteggiamento che presuppone di essere possessori di verità assolute, illogico per chi come scienziato dovrebbe usare la ragione, e che rischia di divenire una sorta di “inquisizione laica”.
Ed è singolare, che questo avvenga in Italia, nei confronti del capo della Cristianità, quando è stata proprio la cultura cristiana a dare origine alla laicità.
Per Monsignor Lino Goriup, vicario episcopale per la cultura e per la comunicazione della Chiesa di Bologna, è da evidenziare il modo originale con cui Papa Benedetto XVI, come Vescovo di Roma e come maggiore rappresentante della Chiesa Cattolica, erede di una tradizione millenaria di scienza e di sapienza, si proponga anche come rappresentante di una "sapienza umana", che pone la ragione e la ragionevolezza come l'Incarnazione del Logos divino in Cristo Gesù - può a buon diritto farsi voce di una domanda universale del cuore umano oltre che proporsi maestra di vita e di pensiero. Monsignor Goriup ha successivamente stabilito una suggestiva relazione tra l'allocuzione per La Sapienza e il discorso che il Papa tenne a Pavia nel corso della sua visita pastorale del 22 aprile 2007. Anche in quella circostanza incoraggiò il mondo accademico a ritrovare il senso dell'appassionata e assidua ricerca del vero inteso come verità della vita e per la vita. "Aver reso impossibile l'ascolto della proposta intellettuale e intelligente della Chiesa - ha poi concluso - significa aver perso l'occasione di un prezioso richiamo ad allargare gli orizzonti di una ragione che finisce per smarrirsi quando rinchiude se stessa e il mondo nei limiti della prevedibilità e della ripetizione".
Giorgio Israel, ordinario di matematiche complementari presso l'università di Roma La Sapienza, aveva sostenuto il Pontefice in un'articolo sull'Osservatore Romano, in una intervista a Zenit ed SRM, e in più interventi sul proprio blog e altre pubblicazioni. Anche lui da sempre sostenitore di un possibile dialogo tra ragione e religione, e oppositore di una visione naturalistica della ragione stessa, e deterministica della scienza. La ragione deve aprirsi alla fede, alla spiritualità, alle tradizioni e alla cultura; e una società chge non comprenda questo, che abbia una visione puramente deterministica del mondo e dell'essere umano, rischia una deriva totalitaria.
L'incontro è stato moderato da Ivo Colozzi, ordinario di Sociologia presso l'Università di Bologna.
Fonte L'Osservatore Romano, 2 febbraio 2008
Un modo per parlare di cultura, di laicità, di fede e ragione, di tolleranza e dialogo interculturale e interreligioso, partendo dalla mancata lectio magistralis del Pontefice alla “Sapienza”.
Per il Cardinale Caffarra, Arcivescovo di Bologna e Presidente dell'Istituto Veritatis Splendor (fondato dal Cardinale Giacomo Biffi), che ha inviato un messaggio, non potendo essere presente per sopraggiunti impegni, nel costante richiamo di Papa Benedetto XVI all'uso della ragione, c'è “l'incontro di temi teoretici e di preoccupazione pastorale”, l'invito a cercare la verità e il senso dell'esistenza umana e del creato. Le stesse “difficoltà di questa ricerca - ha spiegato - sono al contempo segno della grandezza e della miseria umana”.
Il Cardinale ha anche esortato i giovani presenti a mettere in pratica l'esempio di Dante: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”
Pier Ugo Calzolari, Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, ha sottolineato il valore ma anche i limiti della scienza, in particolare quando, come nel caso delle opposizioni alla lectio e alla visita del Pontefice alla Sapienza, scambia per autonomia culturale il rifiuto il dialogo; un atteggiamento che presuppone di essere possessori di verità assolute, illogico per chi come scienziato dovrebbe usare la ragione, e che rischia di divenire una sorta di “inquisizione laica”.
Ed è singolare, che questo avvenga in Italia, nei confronti del capo della Cristianità, quando è stata proprio la cultura cristiana a dare origine alla laicità.
Per Monsignor Lino Goriup, vicario episcopale per la cultura e per la comunicazione della Chiesa di Bologna, è da evidenziare il modo originale con cui Papa Benedetto XVI, come Vescovo di Roma e come maggiore rappresentante della Chiesa Cattolica, erede di una tradizione millenaria di scienza e di sapienza, si proponga anche come rappresentante di una "sapienza umana", che pone la ragione e la ragionevolezza come l'Incarnazione del Logos divino in Cristo Gesù - può a buon diritto farsi voce di una domanda universale del cuore umano oltre che proporsi maestra di vita e di pensiero. Monsignor Goriup ha successivamente stabilito una suggestiva relazione tra l'allocuzione per La Sapienza e il discorso che il Papa tenne a Pavia nel corso della sua visita pastorale del 22 aprile 2007. Anche in quella circostanza incoraggiò il mondo accademico a ritrovare il senso dell'appassionata e assidua ricerca del vero inteso come verità della vita e per la vita. "Aver reso impossibile l'ascolto della proposta intellettuale e intelligente della Chiesa - ha poi concluso - significa aver perso l'occasione di un prezioso richiamo ad allargare gli orizzonti di una ragione che finisce per smarrirsi quando rinchiude se stessa e il mondo nei limiti della prevedibilità e della ripetizione".
Giorgio Israel, ordinario di matematiche complementari presso l'università di Roma La Sapienza, aveva sostenuto il Pontefice in un'articolo sull'Osservatore Romano, in una intervista a Zenit ed SRM, e in più interventi sul proprio blog e altre pubblicazioni. Anche lui da sempre sostenitore di un possibile dialogo tra ragione e religione, e oppositore di una visione naturalistica della ragione stessa, e deterministica della scienza. La ragione deve aprirsi alla fede, alla spiritualità, alle tradizioni e alla cultura; e una società chge non comprenda questo, che abbia una visione puramente deterministica del mondo e dell'essere umano, rischia una deriva totalitaria.
L'incontro è stato moderato da Ivo Colozzi, ordinario di Sociologia presso l'Università di Bologna.
Fonte L'Osservatore Romano, 2 febbraio 2008