lunedì, luglio 16, 2018

Il sobrio missionario annuncia il Vangelo, non i vip né gli “onnipotenti manager”


Paolo Centofanti, direttore Fede Ragione - SRM

Sacerdoti e fedeli seguano il Vangelo e l’esempio del missionario

Un esempio di sobrietà, semplicità, verità, non di ricchezza e potere. Il Pontefice nell’Angelus di oggi, domenica 15 luglio 2018, ci ricorda il reale senso del Vangelo, e di come dobbiamo essere coerenti con la nostra fede e la parola di Dio. Così, sia i sacerdoti e le alte cariche della Chiesa, sia i credenti, non devono cercare ricchezze e potere. Con cui l’annuncio del Vangelo non ha nulla a che fare. Come non ha nulla a che vedere con quelli che Papa Francesco definisce ad esempio “manager onnipotenti”, oppure “funzionari inamovibili”, o “divi in tournée”.

Ovvero personaggi che hanno come obiettivo e strumento denaro, potere, successo. Per i quali conta l’esteriorità, certo non la sobrietà. Del resto, gli stessi santi, “non erano funzionari o imprenditori, ma umili lavoratori del Regno”. Il Santo Padre, partendo dal Vangelo di oggi, ci porta l’esempio degli apostoli a cui Gesù dice di andare missionari per il paese. Anticipandolo nel suo pellegrinaggio – Mc 6, 7 – 13 – . In questo modo, i dodici compiono una specie “di tirocinio” anticipato di ciò “che saranno chiamati a fare dopo la Risurrezione del Signore con la potenza dello Spirito Santo”.