venerdì, agosto 11, 2017

Nature: immoralità, ateismo e religione

L'approfondimento anticipato tra le notizie della settimana

Paolo Centofanti, direttore SRM

Anche tra le persone atee o non credenti esiste un pregiudizio culturale paradossale, per il quale si pensa che chi si rende colpevole di gravi azioni immorali, come omicidi, è più probabile che sia un ateo, anziché un credente o una persona che abbia una qualche forma di religiosità. 

La religione sarebbe quindi vista come una sorta di garanzia etica e morale: chi ha fede sarebbe necessariamente meno propenso a compiere gesti estremamente gravi e moralmente condannabili.