Per P. Berbenni, sindonologo e studioso del Sacro telo da oltre trent'anni, è positivo che, nel tentare di riprodurlo "per la prima volta ci si occupi dell'intera Sindone, non soltanto del volto", cercando di studiare la formazione dell'immagine su tutto il tessuto.
Vi sono però altri punti di questa ricerca che sono certamente deboli, come i presupposti di base, che "partono dalla diffusa convinzione che l'impronta sia superficiale", e la "debolezza originaria delle teorie sulla superficialità dell'immagine, e sulla sua tridimensionalità"; oppure il non considerare assolutamente la presenza di sangue.
Quanto all' ipotesi di realizzazione pittorica della Sindone, opera di un presunto falsario medioevale, "non è la prima volta che ci troviamo di fronte all'ipotesi dello sfumato leonardesco", spiega Berbenni, ed era stata confutata già dallo STURP nel 1978.
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