La Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, a Roma, custodisce una meridiana, realizzata nel 1701. Costruita dall'astronomo Francesco Bianchini, per volontà di Papa Clemente XI, la meridiana è situata nel pavimento della Chiesa.
In concomitanza con l'ingresso nell'autunno astronomico, il 23 settembre, la luce solare, attraversando il foro obiettivo, situato sulla facciata della Basilica, si proietta sul pavimento e, seguendo una linea retta, col passare delle ore si sposta gradualmente, fino a sovrapporsi con le ellissi equinoziali. Questo perchè il sole, in quel momento, come spiega Costantino Sigismondi, docente di storia dell'astronomia alla Sapienza, in una intervista a RomaSette, “si trova proprio sull'equatore celeste.”
La meridiana, oltre che importante dal punto di vista artistico e della storia dell'astronomia, lo è anche come testimonianza di un fertile rapporto tra scienza e fede, nella Storia della Chiesa e del Papato.
Fu voluta dal Papa Clemente XI, che proprio nella Basilica aveva celebrato la sua prima Messa, il 6 ottobre del 1700.
Inaugurata il 6 ottobre 1702, 70 anni dopo il caso Galileo, prosegue Sigismondi, “serviva a confermare i parametri su cui era basato il calendario gregoriano, a misurare la lenta variazione secolare dell’inclinazione dell’asse terrestre sul piano della sua orbita e, implicitamente, a dirimere tra il sistema tolemaico e quello copernicano-kepleriano quanto al moto del Sole”.