Una notizia di oggi, pubblicata da testate internazionali, in Italia dal Corriere della Sera, e da altre testate internazionali.
A quanto pare, nessuno degli emrbrioni precoci a cui sono stati prelevati blastomeri, sarebbe sopravvissuto.
v.
Corriere.it http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/08_Agosto/27/nature.shtml
The State.com
http://www.thestate.com/mld/thestate/news/nation/15371978.htm
domenica, agosto 27, 2006
venerdì, agosto 25, 2006
Una via etica per le cellule staminali embrionali ? P. Fernando Pascual LC
Riportiamo un commento di P. Fernando Pascual LC,
Professore di Filosofia dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma
La notizia è rimbalzata subito sulla stampa internazionale: un gruppo di ricercatori USA affermano di poter ottenere cellule staminali embrionali senza distruggere gli embrioni stessi.
E’ apparsa originariamente sulla rivista Nature, il 23 agosto 2004, sotto il titolo "Human embryonic stem cell lines derived from single blastomeres", firmata da Irina Klimanskaya, Young Chung, Sandy Becker, Shi-Jiang Lu e Robert Lanza.
Di cosa si tratta? Di estrarre una cellula (blastomero) da un embrione molto precoce (quando ha soltanto 8-10 cellule) e coltivarla poi in vitro. Una volta moltiplicatasi, si ottiene un elevato numero di cellule staminali.
Ovviamente, si sostiene che gli embrioni “usati” non subiscono danni per il prelievo della preziosa cellula.
In realtà, la tecnica non è nuova, perché da tempo i laboratori di fecondazione artificiale estraggono cellule da embrioni precoci per fare una diagnosi preimpianto, con la quale si può conoscere la “qualità genetica” dell'embrione in questione.
Sono in molti a pensare che questo nuova metodologia apra una possibile “via etica” per ottenere cellule staminali embrionali. Perché, dicono, evita la distruzione di embrioni.
In realtà, l'etica ci deve mettere in guardia di fronte a questa nuova possibilità tecnica ed ai suoi non pochi rischi.
Se si accetta che l'embrione è un essere umano in fase iniziale di sviluppo, dobbiamo trattarlo secondo la sua dignità di membro della nostra specie.
Con la tecnica in questione, tale dignità non viene rispettata, per due motivi fondamentali.
Il primo, perché è immorale alla radice qualsiasi tecnica di fecondazione artificiale che “produca” embrioni fuori del rapporto matrimoniale e fuori dal contesto naturale che meritano per l'inizio della vita: il grembo materno (tecnicamente, le tube di Falloppio). Concepire esseri umani in laboratorio è già un attentato alla loro dignità e, spesso, anche alla loro salute.
Il secondo, perché questa metodica è ancora sperimentale, e non siamo sicuri dei danni che possano subire gli embrioni che sono “usati” per i ricercatori e che perdono una delle loro cellule in una fase così delicata del proprio sviluppo.
Si potrebbe aggiungere un terzo motivo.
Una coppia che decidesse di avere un figlio “in vitro” non sarà normalmente disponibile all'uso del proprio figlio (embrione precoce) per scopi scientifici.
Certamente, non sono poche le coppie che chiedono la diagnosi preimpianto sui propri figli (il che implica gli stessi rischi della “nuova” metodica che ci viene presentata da Nature), ma lo fanno per uno scopo eugenetico: per eliminare gli embrioni non sani ed accogliere soltanto quelli sani.
Uno scopo chiaramente immorale, e che non giustifica minimamente il ricorso a un intervento ad alto rischio per la salute e per la vita dell’embrione.
Crediamo, dunque, che la nuova tecnica non sia una alternativa via etica per la ricerca medica, perché riteniamo, come molti uomini di buona volontà, che la medicina ha come vocazione primaria il proteggere la vita e la salute di tutti gli esseri umani. Anche quando ci troviamo di fronte ad un piccolo embrione che merita uno dei nomi più belli del nostro vocabolario umano: figlio.
Professore di Filosofia dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma
La notizia è rimbalzata subito sulla stampa internazionale: un gruppo di ricercatori USA affermano di poter ottenere cellule staminali embrionali senza distruggere gli embrioni stessi.
E’ apparsa originariamente sulla rivista Nature, il 23 agosto 2004, sotto il titolo "Human embryonic stem cell lines derived from single blastomeres", firmata da Irina Klimanskaya, Young Chung, Sandy Becker, Shi-Jiang Lu e Robert Lanza.
Di cosa si tratta? Di estrarre una cellula (blastomero) da un embrione molto precoce (quando ha soltanto 8-10 cellule) e coltivarla poi in vitro. Una volta moltiplicatasi, si ottiene un elevato numero di cellule staminali.
Ovviamente, si sostiene che gli embrioni “usati” non subiscono danni per il prelievo della preziosa cellula.
In realtà, la tecnica non è nuova, perché da tempo i laboratori di fecondazione artificiale estraggono cellule da embrioni precoci per fare una diagnosi preimpianto, con la quale si può conoscere la “qualità genetica” dell'embrione in questione.
Sono in molti a pensare che questo nuova metodologia apra una possibile “via etica” per ottenere cellule staminali embrionali. Perché, dicono, evita la distruzione di embrioni.
In realtà, l'etica ci deve mettere in guardia di fronte a questa nuova possibilità tecnica ed ai suoi non pochi rischi.
Se si accetta che l'embrione è un essere umano in fase iniziale di sviluppo, dobbiamo trattarlo secondo la sua dignità di membro della nostra specie.
Con la tecnica in questione, tale dignità non viene rispettata, per due motivi fondamentali.
Il primo, perché è immorale alla radice qualsiasi tecnica di fecondazione artificiale che “produca” embrioni fuori del rapporto matrimoniale e fuori dal contesto naturale che meritano per l'inizio della vita: il grembo materno (tecnicamente, le tube di Falloppio). Concepire esseri umani in laboratorio è già un attentato alla loro dignità e, spesso, anche alla loro salute.
Il secondo, perché questa metodica è ancora sperimentale, e non siamo sicuri dei danni che possano subire gli embrioni che sono “usati” per i ricercatori e che perdono una delle loro cellule in una fase così delicata del proprio sviluppo.
Si potrebbe aggiungere un terzo motivo.
Una coppia che decidesse di avere un figlio “in vitro” non sarà normalmente disponibile all'uso del proprio figlio (embrione precoce) per scopi scientifici.
Certamente, non sono poche le coppie che chiedono la diagnosi preimpianto sui propri figli (il che implica gli stessi rischi della “nuova” metodica che ci viene presentata da Nature), ma lo fanno per uno scopo eugenetico: per eliminare gli embrioni non sani ed accogliere soltanto quelli sani.
Uno scopo chiaramente immorale, e che non giustifica minimamente il ricorso a un intervento ad alto rischio per la salute e per la vita dell’embrione.
Crediamo, dunque, che la nuova tecnica non sia una alternativa via etica per la ricerca medica, perché riteniamo, come molti uomini di buona volontà, che la medicina ha come vocazione primaria il proteggere la vita e la salute di tutti gli esseri umani. Anche quando ci troviamo di fronte ad un piccolo embrione che merita uno dei nomi più belli del nostro vocabolario umano: figlio.
giovedì, agosto 24, 2006
Cellule staminali senza distruggere gli embrioni ?
Una nuova tecnica, permette di prelevare cellule staminali, ad una ad una, direttamente dall'embrione, senza danneggiarlo, prelevendo uno degli otto blastomeri in cui si suddivide l'embrione al secondo giorno, e facendo poi crescere le celle in coltura.
Anche se potrebbe sembrare un progresso rispetto alle tecniche attuali, di distruzione dell'embrione per trasformarlo in una piccola "fabbrica" di cellule staminali, tale metodologia è inaccettabile perchè prevede la fertilizzazione in vitro e il successivo impianto nell'utero materno e perchè viola 'l'inviolabilita' assoluta dell'embrione' , chiesta dalla Chiesa.
Anche se potrebbe sembrare un progresso rispetto alle tecniche attuali, di distruzione dell'embrione per trasformarlo in una piccola "fabbrica" di cellule staminali, tale metodologia è inaccettabile perchè prevede la fertilizzazione in vitro e il successivo impianto nell'utero materno e perchè viola 'l'inviolabilita' assoluta dell'embrione' , chiesta dalla Chiesa.
Suscita poi forti perplessità sia per il possibile futuro sviluppo del feto (anche se gli scienziati affermano che tale tecnica viene utilizzata da anni per la diagnosi di eventuali patologie congenite, e che dagli embrioni impiantati sono cresciuti bambini perfettamente sani) sia perchè, vista precocità e caratteristiche dell'intervento, solo al secondo giorno e prelevando uno dei blastomeri, appare troppo simile ad una clonazione.
E' comunque, a rischio di diventare noiosi nel ripeterlo, una ulteriore conferma di quanto sia necessario (ed utile) attendere qualche tempo, prima di effettuare scelte terapeutiche o di ricerca contrarie all'etica ed alla morale della maggior parte dei cittadini, come del resto gli stessi esiti del recente referendum sulla procreazione assistita hanno dimostrato.
La ricerca e la tecnologia stanno procedendo rapidamente, dimostrando continuamente quanto sacrificare embrioni per produrre cellule staminali sia non solo non etico, ma anche poco utile, dovuto probabilmente più a motivi di opportunità economica che non scientifici o terapeutici.
Fonte: ANSA (v. link nel titolo)
mercoledì, agosto 09, 2006
Cellule staminali. Perchè gli embrioni ...
... se le cellule staminali adulte da ossa, pelle, persino dai tessuti adiposi, stanno diventando sempre più "flessibili", grazie a nuove tecniche e sperimentazioni, e in alcuni casi sono già più utili ed utilizzabili delle cellule staminali da embrioni ?
Per cui, pensiamo, la ricerca sulle cellule staminali embrionali forse non solo non è etica, probabilmente è anche inutile, se solo abbiamo la pazienza di aspettare un po'.
Un esempio ? Il diabete tipo II e l'obesità.
Al link potete trovare un articolo sul tema dal TechJournalSouth, http://www.techjournalsouth.com/news/article.html?item_id=1595
E' stata sviluppata una tecnologia ed uno specifico kit che "ha applicazioni pratiche per la scoperta e lo sviluppo di farmaci per il trattamento dell'obesità e del diabete di tipo II."
"questi kit sono adatti per l'utilizzo con ogni lipidi contenenti cellule, compresi gli epatociti (liver cells) ed i muscoli scheletrici". Soprattutto, le celluel staminali da tessuti adiposi sono pià adatte ed utili per produrre e riparare testtuti di muscolatura liscia e, generalmente, "le cellule staminali adulte da midollo osseo, sangue del cordone ombelicale, tessuti cartilaginei, e gli stessi tessuti adiposi, hanno una flessibilità che può essere sfruttata nei regimi di trattamento" - Wall Street Journal
http://online.wsj.com/google_login.html?url=http%3A%2F%2Fonline.wsj.com%2Farticle%2FSB115466117375126716.html%3Fmod%3Dgooglenews_wsj
Potremmo quindi concludere: è così necessaria la sperimentazione sugli embrioni ?
Paolo Centofanti - SRM
Per cui, pensiamo, la ricerca sulle cellule staminali embrionali forse non solo non è etica, probabilmente è anche inutile, se solo abbiamo la pazienza di aspettare un po'.
Un esempio ? Il diabete tipo II e l'obesità.
Al link potete trovare un articolo sul tema dal TechJournalSouth, http://www.techjournalsouth.com/news/article.html?item_id=1595
E' stata sviluppata una tecnologia ed uno specifico kit che "ha applicazioni pratiche per la scoperta e lo sviluppo di farmaci per il trattamento dell'obesità e del diabete di tipo II."
"questi kit sono adatti per l'utilizzo con ogni lipidi contenenti cellule, compresi gli epatociti (liver cells) ed i muscoli scheletrici". Soprattutto, le celluel staminali da tessuti adiposi sono pià adatte ed utili per produrre e riparare testtuti di muscolatura liscia e, generalmente, "le cellule staminali adulte da midollo osseo, sangue del cordone ombelicale, tessuti cartilaginei, e gli stessi tessuti adiposi, hanno una flessibilità che può essere sfruttata nei regimi di trattamento" - Wall Street Journal
http://online.wsj.com/google_login.html?url=http%3A%2F%2Fonline.wsj.com%2Farticle%2FSB115466117375126716.html%3Fmod%3Dgooglenews_wsj
Potremmo quindi concludere: è così necessaria la sperimentazione sugli embrioni ?
Paolo Centofanti - SRM
domenica, agosto 06, 2006
Procreazione assistita. Cosa ci riserva il governo ?
Per cominciare, la "revisione delle linee guida della legge 40".
Per seguire, affidare tale compito a Maura Cossutta, da sempre avversaria e critica della attuale legge sulla procreazione assistita.
Nonostante il rispetto e la stima per l'esperienza umana e professionale dell'ex esponente del Pdci, sarebbe opportuno considerare il suo impegno nella battaglia referendaria e nel cercare di abrogare o modificare la legge 40; con tali premesse, l'affermazione del Ministro Turco che "la revisione della legge 40 non rientra nel programma del governo", non convince tutti.
Non convince la cdl, non convince i parlamentari cattolici dell'Unione.
D'altra parte, l'espressione "revisione delle linee guida", non potrebbe comprendere anche il ridefinire i criteri generali, che sono poi quasi sempre anche le questioni di principio su cui si scontrano laici e cattolici ?
Vedremo come finirà, anche perchè per adesso possiamo solo osservare.
Ci auguriamo però che non sia solo un modo per ottenere, in parte o totalmente, ciò che il referendum, per volontà popolare, non ha permesso.
Paolo Centofanti
Per seguire, affidare tale compito a Maura Cossutta, da sempre avversaria e critica della attuale legge sulla procreazione assistita.
Nonostante il rispetto e la stima per l'esperienza umana e professionale dell'ex esponente del Pdci, sarebbe opportuno considerare il suo impegno nella battaglia referendaria e nel cercare di abrogare o modificare la legge 40; con tali premesse, l'affermazione del Ministro Turco che "la revisione della legge 40 non rientra nel programma del governo", non convince tutti.
Non convince la cdl, non convince i parlamentari cattolici dell'Unione.
D'altra parte, l'espressione "revisione delle linee guida", non potrebbe comprendere anche il ridefinire i criteri generali, che sono poi quasi sempre anche le questioni di principio su cui si scontrano laici e cattolici ?
Vedremo come finirà, anche perchè per adesso possiamo solo osservare.
Ci auguriamo però che non sia solo un modo per ottenere, in parte o totalmente, ciò che il referendum, per volontà popolare, non ha permesso.
Paolo Centofanti
sabato, agosto 05, 2006
Staminali da tessuti placentali. Sono davvero necessari gli embrioni ?
Questa settimana, su Wired, il magazine liberal della cultura ciber, è apparso un articolo sullo sviluppo di cellule staminali da tessuti placentali.
A quanto pare, gli scienziati hanno fatto passi avanti in questa tecnica, al punto che, suggerisce l'articolo, visto che il Congresso USA ha deciso di stanziare nuovi fondi per la ricerca sulle staminali, e visto che però il pres. Bush certamente porrà il proprio veto, sarebbe un buon modo per superare tale ostacolo.
Viene però naturale a questo punto chiedersi se sia poi davvero necessaria la sperimentazione sugli embrioni, tralasciando ovviamente le considerazioni etiche e religiose sull'argomento.
Non sarà che, forse, i motivi principali per produrre staminali da embrioni umani, sono principalmente il non dover sviluppare tecniche più sofisticate da applicare su tessuti adulti e placentali, e gli interessi economici delle strutture che verrebbero coinvolte, come ad esempio le strutture per la fertilità, che potrebbero lucrare anche sugli embrioni "scartati" ?
Scartati perchè, come forse non tutti sanno, per ottenere la fecondazione in vitro, vengono "fertilizzati" (ovvero fecondati) diversi embrioni (in italia fino a cinque, all'estero molti di più), visto che la mortalità è molto elevata.
Da ciò ne scaturisce che una volta ottenuta la gravidanza impiantando un embrione che sopravvive, per gli altri embrioni il destino è analogo a quello di qualsiasi interruzione di gravidanza.
Se a noi una simile ipotesi appare scandalosa, immorale e tragica, oltre che un'offesa contro Dio, contro la dignità e la vita umana, per altri invece potrebbe sembrare piuttosto uno spreco economico, ad evitare il quale potrebbe arrivare proprio la sperimentazione e la produzione di staminali da embrioni.
Evitando di fare considerazioni dettagliate su tali tecniche, sempre e comunque inaccettabili, torniamo però al punto iniziale: è davvero necessaria la sperimentazione e produzione di staminali da embrioni umani ?
Paolo Centofanti - SRM
martedì, agosto 01, 2006
Master in Scienza e Fede 2006/2007
E' stato approvato e pubblicato il programma 2006/2007 del Master in Scienza e Fede dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
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