venerdì, dicembre 04, 2009

Nessun conflitto all'orizzonte

a  L'Osservatore Romano, 30 novembre - 1 dicembre 2009


Nessun conflitto all'orizzonte

Il messaggio di Benedetto XVI per il convegno »Dal telescopio di Galileo alla cosmologia evolutiva« alla Pontificia Università Lateranense

 
Il Papa ha inviato all'arcivescovo Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, un messaggio in occasione del convegno "Dal telescopio di Galileo alla cosmologia evolutiva. Scienza, Filosofia e teologia in dialogo" che si è aperto lunedì 30 novembre e si chiuderà mercoledì 2 dicembre. Pubblichiamo il testo del messaggio e, in basso, ampi stralci della relazione tenuta dall'arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.


Al Venerato Fratello
Mons. Rino Fisichella
Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense

Sono lieto di rivolgere il mio saluto a tutti i partecipanti al Congresso internazionale sul tema Dal telescopio di Galileo alla cosmologia evolutiva. Scienza, Filosofia e Teologia in dialogo. Lo porgo in modo particolare a Lei, Venerato Fratello, che si è fatto promotore di questo importante momento di riflessione, nel contesto dell'"Anno Internazionale dell'Astronomia", per celebrare il quarto centenario della scoperta del telescopio. Il mio pensiero va anche al Prof. Nicola Cabibbo, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, che ha collaborato nella preparazione della presente Assise. Saluto cordialmente le personalità venute da diversi Paesi del mondo, che, con la loro presenza, qualificano queste giornate di studio.

Quando si apre il Sidereus nuncius e si leggono le prime espressioni di Galileo, traspare subito la meraviglia dello scienziato pisano dinanzi a quanto lui stesso aveva compiuto:  "Grandi cose - egli scrive - in questo breve trattato propongo all'osservazione e alla contemplazione degli studiosi della natura ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

Il cosmo raccontato dalla Bibbia

da L'Osservatore Romano, 30 novembre - 1 dicembre 2009


Il cosmo raccontato dalla Bibbia
 
Dalla Genesi all'Apocalisse

di Gianfranco Ravasi

È facile ricostruire a livello fenomenologico la concezione cosmologica biblica che adotta modelli delle civiltà dell'antico Vicino Oriente. La struttura di fondo è costituita dalla piattaforma terrestre sulla quale si leva una gigantesca cupola, il "firmamento" (raqia'). Sopra di essa freme l'oceano celeste delle acque piovane, mentre sotto la superficie terrestre s'agitano le acque caotiche dell'oceano inferiore infernale, che circondano le "fondamenta della terra", ossia le colonne che sorreggono quella piattaforma. Ovviamente il nostro interesse è di altro genere rispetto a quello di uno storico della scienza:  il nostro è, infatti, un approccio squisitamente ermeneutico ed è orientato a isolare la sottesa concezione dell'essere cosmico.
 
La Bibbia procede a una vera e propria operazione di "demitizzazione" dei materiali cosmologici che assume dalle culture circostanti. Nel celebre poema accadico-babilonese Enuma Elish l'impostazione è, infatti, cosmogonica:  il cosmo è concepito come frutto di una lotta teogonica e intradivina. Il dio vincitore Marduk diventa creatore e riduce a materia l'antagonista Tiamat, la divinità "abissale" negativa sconfitta, mentre la stessa creatura umana nasce dall'impasto della polvere della terra con il sangue del dio Qingu, un'altra divinità ribelle. Si ha, quindi, una concezione che potremmo definire panteista, in altra forma sottesa anche alla divinizzazione "solare" operata in Egitto (Horus, Amon, Aton e così via che incarnavano il sole divinizzato)  ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)

La ragione terreno d'incontro tra scienza ed etica


da  L'Osservatore Romano, 29 novembre 2009


La ragione terreno d'incontro tra scienza ed etica

Politiche e innovazione

"Politiche, scienza e innovazione" è stato il tema del settimo Aspen Transatlantic Dialogue. All'incontro, svoltosi a Roma il 27 e 28 novembre, hanno preso parte, tra gli altri, Giulio Tremonti, Angelo Maria Petroni e Marta Dassù, rispettivamente presidente, segretario generale e direttore generale delle attività internazionali dell'Aspen Institute Italia, Giuliano Amato, Domenico Siniscalco, Roberto Cingolani e Luciano Maiani. Tra i relatori che hanno introdotto i lavori era il direttore del nostro giornale, del quale pubblichiamo quasi per intero l'intervento.

Nei confronti della mondializzazione e dei suoi aspetti soprattutto economici e sociali l'atteggiamento della Chiesa di Roma, in continuità con la tradizione cattolica, è oggi caratterizzato dal realismo, certo ben consapevole dei limiti della natura umana ma anche temperato dalla fiducia nella ragione, che può offrire un largo terreno d'intesa e di collaborazione in un contesto internazionale continuamente segnato da squilibri e tensioni. L'esempio più recente - dibattuto sul nostro giornale da economisti e politici di provenienze diverse - è l'enciclica pubblicata all'inizio dell'estate, Caritas in veritate, che tocca anche i temi proposti per questo incontro. Il testo papale è stato in genere apprezzato per il suo sforzo di comprensione della realtà mondiale, nonostante alcune letture prevenute. Una di queste, negli Stati Uniti, ha addirittura voluto distinguervi parti d'oro, attribuibili a Benedetto XVI, da altre curiali, naturalmente di colore rosso.

Come la politica, anche la scienza non è neutrale.  ... leggi tutto, SRM (cortesia L'Osservatore Romano)