venerdì, giugno 13, 2008

Il Cardinale Camillo Ruini: l'allargamento della razionalità come risposta ad una prevalente cultura materialistica

Nel suo intervento di apertura del VI Simposio Europeo dei Docenti Universitari, il Cardinale Vicario di Roma ha esordito affermando che “allargare gli spazi, o gli orizzonti, della razionalità, è un obiettivo centrale e decisivo dell'opera teologica e del Pontificato di Benedetto XVI”.

Il Pontefice, spiega “cerca anzitutto un nuovo accordo della ragione e della libertà con il cristianesimo”, ma vuole anche “venire in aiuto alla ragione umana, nella fase attuale del suo sviluppo storico”.

Una volontà giustificata anche da un “atteggiamento prevalente nella cultura degli ultimi decenni”, di cui Ruini illustra alcuni esempi.

Il primo è un intervento di Massimo Piattelli Palmarini (sul Corriere della Sera del 23 maggio 2008), che replica a una critica di Giorgio Bertorelle (presidente della Società italiana di biologia evoluzionistica), sottolineando come egli e altri 'eminenti evoluzionisti americani, inglesi e tedeschi' siano 'tutti biologi con credenziali scientifiche inattaccabili, tutti perfettamente materialisti, tutti indefettibilmente tesi allo sviluppo di una teoria dell'evoluzione biologica naturalistica'.

Per il Cardinal Vicario, “questo discorso lascia chiaramente intendere che per avere credenziali scientifiche inattaccabili occorra essere perfettamente materialisti e indefettibilmente naturalisti”.

Prosegue poi citando un articolo di Giorgio Israel su "L'Osservatore Romano" (23-24 maggio 2008) scorso, dal titolo 'La realtà ridotta a calcoli matematici e probabilistici. Ma l'uomo non è un dado', e nel quale il matematico della Sapienza citando Augustin-Louis Cauchy, analizza e critica le idee dominanti gli ambienti scientifici, dal tempo di Cauchy, “che aveva superato il materialismo settecentesco”, arrivando poi al naturalismo materialista e al collegato 'materialismo metodologico' del ventesimo secolo , fino ad arrivare poi ad un contemporaneo 'materialismo metafisico, che attribuisce alla scienza il compito di mostrare che ogni aspetto della realtà consiste di processi materiali'.

Ruini condivide le osservazioni critiche di Israel a tali correnti di pensiero, e citando infine il filosofo Jürgen Habermas, che contestava il discorso di Papa Benedetto XVI a Regensburg, attribuendogli 'una piega sorprendentemente antimoderna', spiega come in realtà il Pontefice sia “sostanzialmente più aperto dello stesso Habermas e della 'ragione secolare' di cui egli si pone come interprete (v. articolo Ruini 2 marzo 2007, “Chiesa del nostro tempo”, iii, Casale Monferrato, Piemme, 2008, pp. 472-482).

Tre esempi che mostrano “quanto attuale e decisiva sia l'impresa di allargare gli orizzonti della razionalità”.

Una impresa, prosegue, che “fa parte certamente del mandato del teologo, come emerge dalle parole con cui Benedetto xvi conclude il discorso di Ratisbona: 'Il coraggio di aprirsi all'ampiezza della ragione, non il rifiuto della sua grandezza - è questo il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica entra nella disputa del tempo presente'.

Ma che è anche al tempo stesso compito precipuo “della filosofia, che per sua natura riflette sul rapporto della ragione umana con la totalità dell'essere, e al contempo sul soggetto umano in quanto soggetto”.

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Il Pontefice lo scorso 7 giugno ha accolto in udienza i partecipanti al VI Simposio Europeo dei Docenti universitari, sul tema "Allargare gli orizzonti della razionalità. Prospettive per la Filosofia", promosso dai Docenti delle Università di Roma e organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma in collaborazione con la Regione la Provincia e il Comune di Roma.

Dopo aver ringraziato il Cardinale Camillo Ruini e il Prof. Cesare Mirabelli, Papa Benedetto XVI ha voluto sottolineare la concomitanza dell'evento con il decimo anniversario della pubblicazione della Lettera Enciclica Fides et Ratio di Papa Giovanni Paolo II, e la “continuità con l’incontro europeo dei Docenti universitari dello scorso anno”, durante il quale cinquanta docenti di filosofia delle Università di Roma avevano presentato una dichiarazione che affermava “l’urgenza del rilancio dello studio della filosofia nelle Università e nelle Scuole”.

Collegandosi a tale documento, il Pontefice ha confermato l'opportunità di sostenere e diffondere gli studi filosofici, anche istituendo “centri accademici di alto profilo”, incoraggiando “i giovani ad impegnarsi negli studi filosofici”, ed organizzando “opportune iniziative di orientamento universitario”.

E nella filosofia pone le sue basi lo stesso cristianesimo, il cui messaggio “non è soltanto un messaggio informativo, ma performativo (cfr Spe salvi n. 2), cioè trasforma il mondo.

“La fede cristiana - spiega Papa Benedetto XVI - “ha fatto la sua scelta netta: contro gli dei della religione per il Dio dei filosofi, vale a dire contro il mito della sola consuetudine per la verità dell’essere" (J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, cap. III).
Il Pontefice, citando il suo discorso del 23 giugno 2007 per l’incontro europeo dei Docenti universitari, ha poi spiegato l'attuale “crisi della modernità”, ha spiegato, 'non è sinonimo di declino della filosofia; anzi la filosofia deve impegnarsi in un nuovo percorso di ricerca per comprendere la vera natura di tale crisi e individuare prospettive nuove verso cui orientarsi'.

“La modernità – ha proseguito - se ben compresa, rivela una 'questione antropologica' che si presenta in modo molto più complesso e articolato di quanto non avvenisse nelle riflessioni filosofiche degli ultimi secoli, soprattutto in Europa”.

L'auspicio è quindi che “la filosofia possa dialogare con le altre discipline, in particolare con la teologia, favorendo nuove sintesi culturali idonee ad orientare il cammino della società”.

Il Pontefice ha poi spiegato che “il nuovo dialogo tra fede e ragione, oggi richiesto, non può avvenire nei termini e nei modi in cui si è svolto in passato.”
Un dialogo che “se non vuole ridursi a sterile esercizio intellettuale, deve partire dall’attuale situazione concreta dell’uomo, e su di essa sviluppare una riflessione che ne raccolga la verità ontologico-metafisica”.

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discorso, Sito Vaticano

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Fides
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