venerdì, giugno 13, 2008

Il Pontefice lo scorso 7 giugno ha accolto in udienza i partecipanti al VI Simposio Europeo dei Docenti universitari, sul tema "Allargare gli orizzonti della razionalità. Prospettive per la Filosofia", promosso dai Docenti delle Università di Roma e organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma in collaborazione con la Regione la Provincia e il Comune di Roma.

Dopo aver ringraziato il Cardinale Camillo Ruini e il Prof. Cesare Mirabelli, Papa Benedetto XVI ha voluto sottolineare la concomitanza dell'evento con il decimo anniversario della pubblicazione della Lettera Enciclica Fides et Ratio di Papa Giovanni Paolo II, e la “continuità con l’incontro europeo dei Docenti universitari dello scorso anno”, durante il quale cinquanta docenti di filosofia delle Università di Roma avevano presentato una dichiarazione che affermava “l’urgenza del rilancio dello studio della filosofia nelle Università e nelle Scuole”.

Collegandosi a tale documento, il Pontefice ha confermato l'opportunità di sostenere e diffondere gli studi filosofici, anche istituendo “centri accademici di alto profilo”, incoraggiando “i giovani ad impegnarsi negli studi filosofici”, ed organizzando “opportune iniziative di orientamento universitario”.

E nella filosofia pone le sue basi lo stesso cristianesimo, il cui messaggio “non è soltanto un messaggio informativo, ma performativo (cfr Spe salvi n. 2), cioè trasforma il mondo.

“La fede cristiana - spiega Papa Benedetto XVI - “ha fatto la sua scelta netta: contro gli dei della religione per il Dio dei filosofi, vale a dire contro il mito della sola consuetudine per la verità dell’essere" (J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, cap. III).
Il Pontefice, citando il suo discorso del 23 giugno 2007 per l’incontro europeo dei Docenti universitari, ha poi spiegato l'attuale “crisi della modernità”, ha spiegato, 'non è sinonimo di declino della filosofia; anzi la filosofia deve impegnarsi in un nuovo percorso di ricerca per comprendere la vera natura di tale crisi e individuare prospettive nuove verso cui orientarsi'.

“La modernità – ha proseguito - se ben compresa, rivela una 'questione antropologica' che si presenta in modo molto più complesso e articolato di quanto non avvenisse nelle riflessioni filosofiche degli ultimi secoli, soprattutto in Europa”.

L'auspicio è quindi che “la filosofia possa dialogare con le altre discipline, in particolare con la teologia, favorendo nuove sintesi culturali idonee ad orientare il cammino della società”.

Il Pontefice ha poi spiegato che “il nuovo dialogo tra fede e ragione, oggi richiesto, non può avvenire nei termini e nei modi in cui si è svolto in passato.”
Un dialogo che “se non vuole ridursi a sterile esercizio intellettuale, deve partire dall’attuale situazione concreta dell’uomo, e su di essa sviluppare una riflessione che ne raccolga la verità ontologico-metafisica”.

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discorso, Sito Vaticano

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Fides
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