martedì, marzo 04, 2008

Intervista a P. Ramon Lucas Lucas

SRM ha intervistato P. Ramon Lucas sul suo recente libro, “Orizzonte Verticale”, e in particolare sul rapporto della comunicazione e l'informazione con la dimensione trascendente, religiosa ed etica dell'essere umano.

Perché Orizzonte Verticale, e qual è il significato ?
Il titolo potrebbe sembrare contraddittorio, in realtà cerca di mostrare che l’uomo ha, nella sua orizzontalità terrena, nella sua corporeità, una dimensione trascendente.
Questo si mostra in moltissime delle attività tipicamente umane, prenda ad esempio la sessualità umana, che è molto legata alla struttura biologica corporea. Una sessualità umana, per viverla in pienezza, deve essere sempre aperta all’altro, dialogare con l’altro, rispettare l’altro; e ciò significa una verticalità, non dipendere soltanto dalla istintualità.
La sessualità non è quindi soltanto istintualità, ma porta dentro di sé la trascendenza, l’apertura e il dialogo con l’altro.
Prendiamo un altro esempio, il dialogo e il rapporto con il mondo, l’ecologia, gli animali. Nel momento in cui l’uomo non è soltanto materia, non è soltanto biologia, ma ha una responsabilità riguardo al mondo, perché ha questa responsabilità che non è demandata e non è richiesta al cane ?
Precisamente perché la sua posizione riguardo al mondo è speciale per la sua verticalità.
Anche l’orizzonte fisico sembrerebbe che sia sempre piatto, ma non è detto.
Se noi andiamo nell’alta Domodossola, nelle Alpi, l’orizzonte è ben verticale, per le montagne, e non è una verticalità aggiunta all’orizzontalità, ma è intrinseca a quella orizzontalità, così come la dimensione religiosa, la dimensione spirituale, la dimensione morale, che sono i segni della verticalità, sono radicati nella dimensione corporea, mondana dell’uomo, che è la orizzontalità.

Come entrano in questa dimensione la comunicazione e l’informazione, in che modo definiscono l’orizzonte ?
Soprattutto nell’uso del linguaggio, ad esempio. L’uomo comunica con gli altri, anche gli animali comunicano tra di loro e comunicano con l’uomo, ma il modo di comunicare umano è tramite un linguaggio articolato, simbolico, concettuale, e in questo senso la verticalità dove si manifesta ?
Si manifesta in questa astrazione, in questa convenzionalità del linguaggio che non è fatto soltanto da segnali, e che non è un artificio ma è un modo di trasmettere, non soltanto informazioni, ma di trasmettere valori, di rapportarsi con i fini di qui anche il rischio in una comunicazione umana di manipolare il linguaggio al fine di stravolgere la realtà.

Una manipolazione inconsapevole o strategica ?
In alcuni campi certamente inconsapevole e non responsabile, se non in causa.
In altri campi, sto pensando ad esempio alla bioetica, è strategica. C’è tutto un movimento per cui l’aborto si chiama interruzione della gravidanza, ma non è interruzione perché nel linguaggio interruzione significa fare una pausa e poi continuare. Invece nell’aborto non si fa una pausa alcuna e poi si continua: si elimina. Dunque non si dovrebbe dire interruzione, ma eliminazione della gravidanza. Dicasi per esempio la confusione che si sta cercando di introdurre tra concepimento come risultato della fecondazione o concepimento inteso come annidamento nell’utero. Evidentemente sono tutti usi linguistici che cercano di mascherare una realtà. A fini che non sono proprio quelli di difendere la struttura biologica e umana.

Quindi una distorsione semantica che cerca di distorcere la realtà ?
Quando è intenzionale si.

Paolo Centofanti